Roma: l'usura era un "affare di famiglia"
Era di centomila euro a settimana l'impressionante giro d'affari illegale gestito dal pregiudicato romano Sergio De Tomasi e dalla sua famigllia, a Roma, e scoperto dalla Polizia di Stato.
De Tomasi, personaggio di spicco della criminalità romana e legato alla Banda della Magliana, è stato arrestato, insieme ad altri 10 componenti della banda, stamattina dagli uomini della squadra mobile di Roma al termine di due anni di indagini.
Gli investigatori hanno messo in luce le attività dell'organizzazione specializzata nel riciclaggio di denaro, nell'usura e nell'estorsione ai danni di un centinaio di professionisti, commercianti e personaggi dello spettacolo.
Le perquisizioni effettuate stamattina sono state 54 e nel corso dell'operazione, denominata "Luna nel pozzo", la polizia ha sequestrato 10 immobili, 9 società, 12 automezzi e 3 circoli dove si giocava d'azzardo.
Tra gli arrestati ci sono anche il figlio di De Tomasi, Carlo Alberto, la moglie di ''Sergione'', Anna Maria Rossi, la figlia Arianna, la consuocera e il genero. Una struttura ''familiare'' in cui tutti avevano un ruolo preciso.