Strage via D'Amelio: il ricordo
Paolo Borsellino e i 5 agenti della scorta, il 19 luglio 1992 in via D'Amelio a Palermo, rimanevano vittima di un attentato mafioso. Oggi in occasione del 19esimo anniversario della loro morte ricordiamo il loro sacrificio.
Quel giorno una Fiat 126 parcheggiata in via D'Amelio a Palermo, con circa 100 chili di tritolo a bordo, esplode uccidendo Paolo Borsellino, Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto fu Antonino Vullo, autista.
Ora in via D'Amelio nel luogo della strage, c'è un ulivo a ricordo delle vittime.
A Palermo la Polizia li ricorda con una messa nella Cappella della Caserma "Pietro Lungaro", sede del reparto scorte, e con la deposizione di una corona sulla lapide presente all'interno della caserma.
Questa mattina alle 10 è stato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a deporre una corona sulla lapide che ricorda gli agenti uccisi
dalla mafia.
Ad accoglierlo, tra gli altri, il vicecapo vicario della Polizia Nicola Izzo, il prefetto Francesco Cirillo, il prefetto e il questore di Palermo,
il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso, il presidente della Corte d'appello di Palermo e il sindaco di Palermo.
Dopo l'omaggio ai caduti il ministro si è intrattenuto in forma privata con i parenti degli agenti di scorta, con Agnese Borsellino e con il figlio Manfredi.
Anche la Commissione parlamentare antimafia, prima della seduta plenaria, ha ricordato il giudice Paolo Borsellino e tutti i caduti di mafia della
magistratura e delle forze dell'ordine con la deposizione di una corona di fiori al sacrario della Scuola superiore di polizia a Roma.
Oltre al vice presidente Luigi De Sena, e agli altri componenti della commissione, hanno partecipato alla cerimonia alti esponenti della Direzione
nazionale antimafia, della Dia, della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza.
(modificato il 20/07/2011)