Agrigento: 10 persone arrestate per favoreggiamento a boss mafiosi.
Il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e le Squadre Mobili di Agrigento e Palermo hanno arrestato 10 persone ritenute responsabili di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni e sostituzione di persona. Le complesse indagini condotte dalle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo, costantemente supportate dal Servizio Centrale Operativo, hanno permesso di scoprire che i destinatari dei provvedimenti costituivano i rappresentati delle famiglie mafiose (Favara, Ribera, Sciacca ed Agrigento) più vicine a Giuseppe Falsone, per anni a capo della mafia agrigentina per volere diretto di Bernardo Provenzano. Tra i compiti principali degli odierni arrestati vi era proprio la gestione della latitanza di Falsone sino al momento del suo arresto, avvenuto a Marsiglia il 25 giugno del 2010 sempre ad opera degli investigatori dello SCO e delle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo. E' stato accertato, ad esempio che il Falsone, dalla Francia, impartiva le proprie direttive tramite l'invio di e-mail che il suo principale referente in Sicilia (l'imprenditore riberese Carmelo MAROTTA, di 41 anni) riceveva in un bunker blindato e schermato, al fine di evitare eventuali intrusioni elettroniche da parte delle Forze di Polizia. Oltre ai provvedimenti cautelari personali, il GIP ha anche disposto il sequestro preventivo di 15 aziende, per un valore di circa 7 milioni di euro, tutte operanti nel settore edile e del movimento terra, direttamente riconducibili agli indagati ed attraverso le quali l'organizzazione mafiosa, ponendo in essere gravi intimidazioni, è riuscita a subentrare nella realizzazioni di importanti opere pubbliche e private della provincia di Agrigento quali: il rifacimento della rete fognaria di Favara, la realizzazione del centro commerciale Villaseta di Agrigento, la realizzazione della condotta idrica Favara di Burgio, i lavori di interconnessione dei laghi Gammauta - Prizzi - Castello. Uno specifico riferimento proprio ai lavori di interconnessione dei laghi Gammauta - Prizzi - Castello era stato accertato nei pizzini sequestrati nel corso del blitz del 05.11.2007, che portò alla cattura dei latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi. In tale pizzino, attribuito a Calogero Pillitteri, personaggio di spicco del panorama mafioso palermitano, era contenuto il preciso riferimento ai lavori in questione e la richiesta di una ditta di Agrigento di subentro nell'espletamento dei lavori di scavo. Sempre nel medesimo contesto risultano indagati, in stato di libertà, 5 ulteriori soggetti che hanno svolto compiti minori, ma comunque funzionali all'organizzazione mafiosa. L'esecuzione dei provvedimenti è avvenuta con il supporto di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo.
(modificato il 26/07/2011)