Bologna: tratta di esseri umani, 2 arresti
Sono due rumeni, un uomo ed una donna di trentaquattro e trentatre anni, BRATU Gheorghe e BONTEA Dorina, i soggetti tratti in arresto dalla seconda Sezione della Squadra Mobile, al termine di un'attività investigativa illustrata stamani alla stampa.
I due sono stati tratti in arresto lo scorso 5 agosto prima che lasciassero l'Italia, in quanto responsabili in concorso tra loro dei reati di:
"tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e prostituzione minorile, perché avevano indotto tre minorenni provenienti dalla Romania mediante inganno a fare ingresso nel territorio nazionale, al fine di avviarle alla prostituzione, riducendole in stato di soggezione pari alla schiavitù, costringendo una a prostituirsi con violenza e minaccia di morte, anche puntandole un coltello alla gola ed intimandole "tu stasera cominci a lavorare in strada", sottraendo a due di esse il documento per l'espatrio, costringendole a consegnare loro gli incassi giornalieri (400/500 euro circa), controllandole e seguendole sul luogo del meretricio, picchiandole e minacciandole quando si ribellavano e tentavano la fuga".
Lo scorso gennaio, una diciassettenne rumena che da alcuni mesi era stata condotta in Italia, soggiogata dai due connazionali e costretta a prostituirsi, approfittando del loro viaggio in patria per le festività e rimasta sola con l'incarico di istruire una quindicenne condotta dagli stessi a Bologna da circa dieci giorni, ha chiamato il 113 da una cabina.
Agli agenti ha raccontato le proprie vicissitudini, denunciando gli sfruttatori
La giovane è stata affidata ad una comunità protetta.
La coppia tornata in Italia, non rintracciando la diciassettenne e temendo un'intervento della Polizia, decideva di tornare nuovamente in patria e lasciava l'appartamento in cui venivano fatte prostituire le minori - spesso senza l'uso di precauzioni al fine di guadagnare più soldi e perdere meno tempo - portando con se la quindicenne ma dimenticando in casa il documento di quest'ultima.
Incautamente decidevano di inviare la sola minorenne per recuperare i documenti, ma questa trovando l'appartamento già perquisito dagli agenti, si rivolgeva ad una vicina di casa che allertava la Polizia.
Anche la quindicenne è stata portata in un struttura protetta ed ha sporto denuncia.
Tornata in Italia e venuta a conoscenza delle denunce, la coppia di sfruttatori abbandonava il vecchio appartamento ma non le vecchie abitudini peraltro redditizie- si stima infatti che nel periodo compreso tra maggio 2010 e febbraio 2011 il BRATU e la BONTEA abbiano movimentato una somma pari a circa 33 mila euro - e reclutavano un'altra minorenne loro parente per prostituirsi pagandola mille euro.
Altri tre soggetti sono stati denunciati per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile, un pakistano proprietario di uno degli appartamenti e due rumeni.