Varese: arrestato boss della cosca Rinzivillo

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La Squadra Mobile di Varese, alle prime luci dell'alba, ha catturato il catanese FIORITO Salvatore, di anni 67,ricercato per associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti. L'uomo, latitante dal maggio scorso, era sfuggito alle catture emesse dal Tribunale di Caltanissetta nell'ambito della Operazione "Tetragona", che aveva permesso di decapitare il clan Rinzivillo con l'esecuzione di 63 ordinanze di custodia cautelare in carcere.

I reati contestati vanno dall' associazione a delinquere di stampo mafioso al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, dalle estorsioni alle armi.

L'operazione, denominata "Tetragona" per il coinvolgimento di 4 Uffici investigativi della Polizia di Stato, aveva visto l'impiego di oltre 300 uomini, 3 elicotteri e numerose unità cinofile.

Erano stati sequestrati beni patrimoniali per un ammontare superiore ai 10 milioni di euro, tra i quali anche tre unità immobiliari proprio di FIORITO Salvatore, compresa la villa di residenza sita nel comune di Ferno (VA).

L'indagine, avviata nel 2008 in un momento di instabilità determinato dalla morte di Daniele EMMANUELLO, capo indiscusso della cosca, ha consentito di monitorare le dinamiche criminali relative alla successione nella leadership, di ripercorrere la storia della famiglia di Cosa Nostra di Gela (CL) e di conoscere le sue ramificazioni, in Lombardia con i RINZIVILLO e in Liguria con gli EMMANUELLO.

L'attività investigativa rivolta sull'asse Gela-Busto Arsizio, ha evidenziato come i Rinzivillo avessero reimpiegato i proventi illeciti derivanti dal racket delle estorsioni e dal traffico di sostanze stupefacenti, finanziando attività imprenditoriali allocate nel Nord Italia, utilizzando soggetti compiacenti. Era RINZIVILLO Crocifisso detto "Gino" a coordinare da Roma, località in cui risiedeva, il gruppo criminale di stanza a Busto Arsizio capeggiato da VIZZINI Rosario.

Il gruppo, inoltre, era abitualmente dedito al traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente del tipo cocaina, attività illecita nella quale FIORITO Salvatore rivestiva un ruolo di primo piano.

Nei primi mesi del 2009, insieme a VIZZINI Rosario,aveva organizzato e finanziato l'importazione di un ingente quantitativo di cocaina dal Sud America attraverso l'Inghilterra, da dove se ne perdeva traccia a causa dell'ennesimo cambio di schede telefoniche da parte degli indagati.

FIORITO Salvatore, già condannato per associazione mafiosa, colpito da diverse misure cautelari per sentenze passate in giudicato e sottoposto a Sorveglianza Speciale di P.S. con Obbligo di Soggiorno, nel 1990 era stato indicato a capo di una "decina" di cosa nostra, operante nella zona di Varese, che traffica in stupefacenti, legata al clan dei catanesi riconducibile a Nitto Santapaola.

Coinvolto in vari fatti di sangue degli anni '80, quali il tentato omicidio di FAVARO Giovanni e l'omicidio di MINARDI Francesco fu posto in stato di fermo per l'omicidio del pregiudicato GRECO Gaetano[1], nativo di Gela ma domiciliato in Somma Lombardo,. Il suo cadavere venne rinvenuto all'interno del portabagagli della sua autovettura, attinto da colpi d'arma da fuoco, cal. 7.65. Fin dalle prime indagini, emergeva che GRECO era solito frequentare FIORITO Salvatore, e RINZIVILLO Crocifiss., FIORITO venne sottoposto a Fermo di P.G. poiché fortemente sospettato di aver commesso l'omicidio di GRECO.

Le indagini di Polizia esperite in merito, permisero di ipotizzare che i tre facessero parte di un'associazione dedita al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e che proprio la sera dell'omicidio, GRECO e FIORITO avessero ritirato una grossa partita di droga da consegnare a RINZIVILLO. All'atto della consegna, RINZIVILLO e FIORITO, in combutta tra loro ed al fine di non dover pagare la merce al GRECO, ne avrebbero cagionato la morte in perfetto stile mafioso. Tra l'altro, GRECO era stato sospettato di essere un informatore delle Forze dell'Ordine. FIORITO Salvatore, tuttavia, per quell'omicidio fu assolto.

Malgrado i lunghi periodi di carcerazione e sottoposizione alla Sorveglianza Speciale di P.S., FIORITO non ha minimamente ridimensionato il suo "spessore criminale", mantenendo nel tempo le alleanze e collaborazioni di sempre, crescendo negli interessi, di pari passo ai fratelli RINZIVILLO ed, in particolare, a Crocifisso, con il quale risulta avere dato vita, nel Varesotto, ad una vera e propria holding del crimine. A lui, RINZIVILLO Crocifisso aveva dato l'incarico di sovrintendere agli affari di Busto Arsizio mentre VIZZINI Rosario risultava detenuto.

Proprio al fine di appianare un contrasto particolarmente acceso che rischiava di destabilizzare l'organizzazione mafiosa gelese, venne organizzato nel dicembre del 2009 un vero e proprio "summit" presso un ristorante della capitale cui parteciparono RINZIVILLO Crocifisso, VIZZINI Rosario, FIORITO Salvatore, PIONE Aldo Fabio, NICASTRO Fabio e TALLARITA Nunzio.

VIZZINI Rosario, infatti, era stato accusato di essersi impadronito arbitrariamente di alcuni proventi dei traffici delittuosi condotti su Busto Arsizio (VA), anziché destinarli all'organizzazione mafiosa. Per tale motivo, RINZIVILLO Crocifisso detto "Ginetto" aveva già manifestato l'intenzione di ucciderlo se non avesse chiarito la sua posizione, incaricando proprio FIORITO Salvatore che a sua volta ne aveva dato mandato a NICASTRO Fabio.

L'omicidio non si consumò perché VIZZINI Rosario riuscì a giustificarsi. La cattura è stata resa possibile grazie a prolungati servizi di osservazione e pedinamento nei confronti dei familiari e, in particolare, del figlio Cosimo. L'appartamento, adibito a laboratorio di filati, presentava una botola che conduceva ad una ambiente interrato utile per nascondersi durante eventuali perquisizioni.

FIORITO Salvatore è stato ristretto presso il carcere di Opera (MI) a disposizione dell'A.G. di Caltanissetta.

25/10/2011
Parole chiave:
fatti del giorno