Roma: vicini di casa premurosi aguzzini

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Prima hanno conquistato la loro fiducia, poi si sono appropriati delle loro pensioni di invalidità fino ad arrivare a costringerli a mendicare. Le vittime sono madre e figlio, entrambi affetti da stato di inabilità.

Gli "aguzzini" sono invece una coppia di vicini di casa, un uomo di 42 anni di origini napoletane e una donna romana di 50 anni. I "vicini" erano riuscita ad instaurare con madre e figlio un rapporto di amicizia tale da offrirsi di prendersi cura di loro dedicandogli tutte le "attenzioni".

Ma con il tempo quelle "gentilezze" si erano trasformate in ben altro. I due, infatti, entrambi disoccupati, erano riusciti con la scusa di custodire il denaro per il "futuro" di madre e figlio, ad appropriarsi delle loro pensioni di invalidità . Era la donna che si "occupava" di accompagnare tutti i mesi sia l'anziana madre che il figlio a ritirare la pensione che le veniva poi immediatamente consegnata. L'uomo, invece, si occupava della "educazione" del figlio disabile, anche con punizioni e rimproveri di vario tipo, giustificati agli occhi della madre perché necessari alla sua formazione.

La coppia aveva anche costretto l'anziana disabile ad accendere un finanziamento per l'acquisto di un'auto. Non riuscendo con l'introito delle due pensioni a far fronte al pagamento delle rate della vettura, i due aguzzini erano arrivati a costringere, minacciandoli di ritorsioni, madre e figlio a chiedere l'elemosina in strada.

E' stato uno dei responsabili dell'organizzazione di assistenza domiciliare, che per anni si era occupata del sostegno dei due disabili e che da tempo non aveva avuto più notizie dei due, a sorprenderli mentre chiedevano l'elemosina nei pressi di un supermercato. Sono così scattati i primi accertamenti effettuati dagli agenti delle Volanti, coordinati dal dr. Eugenio Ferraro e dal dr. Giuseppe Moschitta, attraverso l'attività ordinaria di controllo del territorio hanno potuto monitorare gli spostamenti in alcune aree del centro delle due vittime, trovando le prime conferme a quanto denunciato.

Le indagini degli agenti del Commissariato Viminale, diretto dal dr. Gaetano Todaro e degli agenti delle Volanti, sono partite proprio dalla segnalazione dell'uomo. Gli investigatori hanno effettuato una serie di appostamenti proprio nei pressi dell'abitazione dei due sfruttatori in zona Guidonia seguendo tutti i loro movimenti. Qualche giorno fa, come da consuetudine, la donna ha accompagnato le sue vittime alla posta a ritirare la pensione.

Poi con i soldi dei due disabili si è recata assieme al compagno in una sala giochi per effettuare delle "puntate". I due non avevano considerato però che gli investigatori avevano precedentemente contrassegnate le banconote prelevate all'ufficio postale poi risultate essere le stesse utilizzate per le "giocate". I due aguzzini sono stati bloccati a bordo della loro auto proprio mentre dopo andavano a "prelevare" i due disabili dopo averli costretti tutto il giorno a girovagare alla ricerca di elemosine.

La coppia di sfruttatori è stata trovata in possesso di bancomat e libretto di assegni intestati all'anziana disabile. Nella casa dei due sfruttatori, sottoposta a perquisizione, sono stati trovati i documenti dei due disabili oltre ai libretti delle pensioni. Pessime le condizioni igienico-sanitarie riscontrate dagli agenti nella casa dove vivevano i due vittime. Madre e figlio, dopo essere stati assistiti dalle psicologhe della Polizia di Stato, sono stati affidati ad un'assistente sociale. L'uomo L.M., pregiudicato, e la donna M.L., sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per il reato di riduzione in schiavitù.

20/12/2011
(modificato il 08/01/2014)
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