Senza memoria non c'è futuro : il progetto Pietre d'inciampo
Per ricordare in maniera tangibile i Poliziotti che hanno avuto un ruolo significativo per la salvezza degli ebrei e, più in generale, si sono prodigati nella lotta di Liberazione, la Polizia di Stato, sostenuta dalla Unione Comunita Ebraica Italiana, ha aderito alla iniziativa Stolpersteine “pietre d’inciampo” ideata più di 30 anni fa dal maestro Gunter Demnig. Con la sua geniale e suggestiva creazione, l’artista tedesco vuole originare nell’osservatore un "inciampo emotivo e mentale" per mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazifascista, nel luogo simbolo della vita quotidiana: la casa, il posto di lavoro o l'ufficio dove prestava servizio. Nel contempo, l'inciampo invita il passante a riflettere su quanto lì accaduto in quella data, per non dimenticare.
L’iniziativa si inserisce nel progetto “Senza memoria non c’è futuro” con la quale la Polizia di Stato si è impegnata a recuperare la memoria di tutti quei poliziotti che, in un momento storico di estrema difficoltà, facendo la scelta giusta, si opposero al nazifascismo e soccorsero gli ebrei per l’onore dell’Italia e la difesa dei valori di civiltà che ne costituiscono il retaggio storico e l’autentica vocazione. Un percorso, questo, intrapreso dalla Polizia di Stato nella consapevolezza che “il ricordo” di chi si è speso, anche a rischio della vita, per i propri simili sia il valore più grande cui ispirarsi per tutelare le libertà e i diritti di tutti ed evitare che si ripetano gli orrori del passato.
A questi eroi si è voluto tributare il giusto merito e riconoscimento, facendo emergere dall’oblio le loro nobili gesta affinché la loro memoria sia valorizzata e possa essere di esempio per i giovani colleghi e per la società civile.
Tra loro ci sono quattro poliziotti riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” dallo Yad Vashem: Giovanni Palatucci, Angelo de Fiore, Mario Canessa, Mario de Nardis. Tanti altri, purtroppo in buona parte ancora sconosciuti, hanno operato, con altrettanta umanità e spirito di solidarietà, in silenzio e senza vanto, per salvare vite, sottraendole alle atrocità della Shoah, perché sentivano che questo era il dovere sommo di ogni uomo prima ancora di essere poliziotti.
Per dare evidenza al legame di appartenenza dei caduti con la Polizia, le pietre sono collocate dinanzi alle sedi delle Questure.
Ad oggi sono state posate pietre d’inciampo presso:
2022
2023
2024
(modificato il 08/02/2024)