Mafia: sequestro di 25 milioni al fedele di Messina Denaro
Aveva creato un impero economico fatto di imprese che spaziavano dalla commercializzazione di prodotti agricoli all'edilizia e al settore turistico-alberghiero.
Michele Mazzara era un semplice coltivatore trapanese che aveva fatto le sue fortune grazie alla mafia. Un'escalation economica dovuta all'investimento di capitali illeciti.
Stamattina agenti della questura di Trapani e agenti della Guardia di finanza - del "gruppo di investigazioni" costituito da poco tempo dal questore - hanno sequestrato beni per 25 milioni di euro a Michele Mazzara, 52 anni, fedelissimo del boss Matteo Messina Denaro.
Arrestato nel 1997 per associazione mafiosa, Mazzara copriva la latitanza del capomafia latitante, trovandogli nascondigli sicuri e luoghi da usare per i summit.
Il criminale Michele ed i suoi prestanome, soprattutto a partire dagli anni '90, hanno accumulato un immenso patrimonio immobiliare, con l'acquisto di ettari di terreno, poi ulteriormente accresciuto con analoghi e consistenti acquisti, a fronte di dichiarazioni al fisco di redditi pressoché inesistenti.
Tra i beni sequestrati 99 immobili - tra i quali terreni per 150 ettari e alberghi, 8 autovetture, tra cui due Suv , 17 automezzi agricoli, 86 tra conti correnti e titoli e 3 società operanti nella ristorazione, nell'edilizia e nell'assistenza per anziani.
(modificato il 23/01/2012)