Polizia e Railpol insieme contro i furti di rame
Un vademecum che contiene un database in cui sono catalogati e censiti tutti i tipi di rame in uso esclusivo alle
ferrovie dei principali Paesi europei.
È l'iniziativa della Polizia di Stato realizzata in collaborazione con Railpol (l'organismo di collaborazione tra le Polfer di 15 Paesi
europei) presentata al Polo anticrimine interforze di Roma alla presenza, tra gli altri, del vice capo della Polizia e direttore della Criminalpol
Francesco Cirillo e del direttore delle specialità della Polizia Santi Giuffrè.
Un e-book per tutti
Il manuale elettronico sarà nell'immediato a disposizione delle forze di polizia, inoltre a breve verrà pubblicato su Internet,
fruibile da tutti in modo che nessuno possa incorrere in un incauto acquisto. L'obiettivo delle forze di polizia è chiaro: controllare tutta
la filiera del rame utilizzato sulle ferrovie europee in modo da rendere più facile rintracciare il materiale rubato e, di conseguenza,
più difficile il tentativo di rivendita del rame sottratto alle ferrovie.
''L'iniziativa - ha spiegato Francesco Cirillo - si inserisce nell'ambito delle forme di cooperazione internazionale per stroncare i fenomeni
criminali. E quello dei furti di rame è un fenomeno di cui non si deve sottovalutare l'importanza, sia per il volume d'affari sia per i
danni alla reti ferroviarie e per gli interessi delle organizzazioni criminali''. Il progetto, ha sottolineato invece Giuffrè, ''rappresenta
un momento importante sia per l'incisività dell'azione di contrasto da parte delle polizie sia per la sensibilizzazione dell'opinione
pubblica, affinché sempre più ci sia una forma di collaborazione allargata''.
In prima linea contro i furti di rame: caccia all'oro rosso
La Polfer è quotidianamente impegnata nella repressione di questi reati che hanno subìto un vero e proprio boom da sei-sette anni a
questa parte. Ce lo conferma il direttore della 2^ divisione del Servizio di polizia ferroviaria Pietro Milone che fornisce una spiegazione logica
e chiara dell'aumento esponenziale dei furti di rame: "Tutto nasce intorno al 2005, quando in Sudamerica e in particolare in Cile si sono esauriti
alcuni giacimenti minerari, con conseguente ricaduta in termini economici". Milone spiega che, "come avviene sempre in questi casi, la domanda
è cresciuta, mentre l'offerta è diminuita considerevolmente. Il sospetto- prosegue il responsabile della Polfer -è che il rame
prenda soprattutto la via della Cina e dell'India, Paesi dove l'industria dell'hi-tech alimenta la fame di oro rosso".
Ma Milone ci dice anche un'altra cosa interessante, che sfata un luogo comune consolidato nella società italiana: a commettere furti di rame
non sono solo i nomadi, anzi, la stima parla di almeno un 60 per cento di nostri connazionali.
La situazione in Europa
E in Europa c'è chi non sta meglio di noi. Solo per fare qualche esempio, in Spagna i furti di rame sono quasi dieci volte quelli che si registrano sul nostro territorio. Ci supera anche la Gran Bretagna, mentre l'Austria subisce reati di questo tipo in numero simile al nostro, pur essendo un Paese relativamente piccolo. Tutto ciò rafforza il valore dell'iniziativa di Polizia di Stato e Railpol di condividere il database oltre i confini nazionali.