Campobasso: riduceva in schiavitù i suoi connazionali
Nella mattinata odierna personale di questo Ufficio Immigrazione ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. Dott.ssa Teresina PEPE, nei confronti di un cittadino indiano S.T., regolarmente soggiornante sul Territorio Nazionale. Le indagini, coordinate prima dal Sost. Proc. Dott.ssa DI PETTI, e poi dal Sost. Proc. Dott. PAPA, hanno avuto inizio da controlli sulla presenza di cittadini indiani in stato di clandestinità sul territorio della provincia.
Gli accertamenti hanno consentito di appurare che cittadini indiani, entrati regolarmente sul territorio nazionale, successivamente venivano, dall'arrestato, avviati alla clandestinità. Lo stesso, infatti, dopo l'ingresso in Italia dei connazionali, tratteneva i documenti necessari per la loro necessaria regolarizzazione, L'arrestato, usando una fitta rete di complici presenti anche nel paese d'origine, prendeva contatti con famiglie poverissime e, dietro pagamento di circa 10.000 euro, prometteva l'ingresso regolare in Italia e la garanzia di un lavoro a tempo indeterminato.
Le persone fatte entrare nel nostro paese in tal modo, venivano poi avviate alla clandestinità e costrette a vivere in condizioni disumane, dimorando addirittura nelle stalle dove accudivano il bestiame, bevendo nello stesso abbeveratoio degli animali e mangiando ogni 4 - 5 giorni. Di fatto, erano ridotte in assoluto stato di schiavitù. Se cercavano di fuggire, venivano riportati indietro e picchiati selvaggiamente per evitare il ripetersi della fuga Il coraggio di alcune di queste vittime, che hanno denunciato tutto l'accaduto, ha consentito all'Ufficio Immigrazione di verificare le procedure poste in essere dal 47enne indiano, sia in ambito provinciale che nel proprio paese d'origine.
Grazie all'attenta e continua attività dell'Ufficio Immigrazione, il responsabile di questo disegno criminoso, è stato assicurato alla giustizia ed associato al carcere del Capoluogo a disposizione dell'A.G. competente.