Morto mentre incediava il negozio: presi i mandanti
La notte del 2 agosto scorso un attentato incendiario distrusse un negozio nel centro di Lecce. A causa dell'esplosione provocata dalle fiamme, l'attentatore rimase ucciso. Il suo corpo fu ritrovato la mattina dopo tra le macerie.
Questa mattina gli agenti della Squadra mobile leccese hanno messo agli arresti domiciliari il proprietario e una donna che gestiva l'attività commerciale; entrambi sono indagati per i delitti di incendio, morte come conseguenza di altro delitto, fraudolenta distruzione della cosa propria e mutilazione fraudolenta della propria persona. L'altro gestore del negozio è tuttora ricercato.
La situazione era parsa subito chiara agli investigatori in quanto la vittima era stata trovata con un accendino in mano, intriso di benzina e con le chiavi del negozio in tasca. Probabilmente qualcosa era andato male mentre l'uomo stava preparando un ordigno rudimentale da piazzare nel locale. Inoltre è stato accertato che l'uomo, prima di rimanere ucciso nell'esplosione, aveva fatto smontare i condizionatori e prelevare molta merce per rivendere il tutto in nero.
L'attività degli investigatori è terminata nel gennaio scorso. Dopo aver ascoltato le testimonianze di molte persone, analizzato i documenti contabili del negozio e i relativi movimenti bancari, eseguito intercettazioni telefoniche ed ambientali, gli agenti hanno tratto le conclusioni che hanno portato agli arresti di questa mattina: gli indagati avevano affidato alla vittima il compito di incendiare l'esercizio commerciale per riscuotere l'indennizzo dell'assicurazione.