Modena: manette per gli sfruttatori ungheresi
"Csum csum", letteralmente "bacio bacio", era il modo in cui le prostitute salutavano al telefono i loro sfruttatori, ed è anche il nome dell'indagine conclusa questa mattina dalla Squadra mobile di Modena contro un'organizzazione criminale di ungheresi specializzata nello sfruttamento di giovani connazionali che si prostituivano sui marciapiedi della provincia emiliana. In realtà il saluto era anche un messaggio in codice che significava "tutto bene, nessun problema".
Questa mattina la Squadra mobile di Modena ha arrestato sette uomini di nazionalità ungherese, ritenuti i capi del gruppo, per le due donne della banda è scattato il divieto di dimora mentre altre nove persone sono ricercate in Ungheria.
L'indagine, durata circa 10 mesi e iniziata nel mese di marzo dello scorso anno, è figlia del costante monitoraggio del territorio da parte degli uomini delle volanti. Gli agenti si sono accorti che, ad un certo punto, tutte le ragazze che venivano fermate per prostituzione erano ungheresi.
La notizia non è passata inosservata agli esperti della Squadra mobile che poco tempo prima avevano smantellato una banda di sfruttatori rumeni che aveva il controllo della prostituzione nella zona, e probabilmente la nuova organizzazione aveva cercato di coprire il vuoto di potere.
Gli investigatori della mobile hanno cominciato a tenere sotto controllo alcune decine di ragazze, che affermavano di non lavorare per nessuno. Pedinamenti, appostamenti e intercettazioni telefoniche hanno fatto invece emergere l'organizzazione, consentendo agli agenti di identificare gli sfruttatori.
Reclutavano le ragazze nel loro Paese e le portavano in macchina fino a Modena, senza problemi in quanto membri dell'Unione europea. Le prostitute venivano alloggiate in residence o alberghi e la loro vita era pianificata dalla banda: le accompagnavano sul posto di lavoro, le tenevano sotto controllo sia telefonico che visivo durante le ore lavorative e a fine turno le riaccompagnavano a casa. L'attività dell'organizzazione consisteva anche nel controllare il territorio di competenza, impedendo alla concorrenza di invaderlo, contrattando e stringendo accordi con i loro omologhi di altre bande.
Le prestazioni venivano fornite esclusivamente in macchina, e i numerosi clienti giornalieri consentivano guadagni nell'ordine delle decine di migliaia di euro mensili. I soldi venivano periodicamente portati in patria, sempre via macchina.