Verona: l'operazione "Love" porta in carcere gruppo criminale Sinti

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Tutte di etnia Sinti le 11 persone arrestate questa mattina, dagli agenti della questura di Verona, per il reato di associazione per delinquere finalizzata in particolare ai furti in abitazione. Altre 13 persone sono state denunciate, tra cui un italiano proprietario della gioielleria dove finivano gli oggetti di valore rubati.

L'indagine della Squadra mobile ha accertato che i Sinti, residenti nel veronese oltre a svaligiare le case in città avevano colpito anche a Padova, Rovigo Vicenza, Mantova e Venezia.

Il gruppo criminale, di cui facevano parte anche alcune donne, per non farsi scoprire cambiava spesso le utenze telefoniche e sostituiva frequentemente le macchine utilizzate.

Anche l'uso della lingua sinti rientrava tra i stratagemmi per non farsi smascherare ma a nulla sono serviti, ad esempio, chiamare l'oro "sunacai" e i soldi "love" da cui è nata la denominazione dell'operazione.

Durante il periodo delle indagini sono stati individuati 25 furti in abitazioni, ma considerando i ritmi dell'attività delittuosa della banda, gli investigatori ritengono che il gruppo riusciva a compiere centinaia di furti nel giro di pochi mesi.

Per l'esecuzione delle ordinanze e le relative perquisizioni, alcune delle quali svolte all'interno di campi nomadi, sono stati impiegati circa 80 uomini della questura di Verona in collaborazione con le Squadre mobili di Padova e Treviso e del Reparto prevenzione crimine del Veneto.

27/03/2012
(modificato il 28/03/2012)
Parole chiave:
furti - arresti