Falso lavoro per regolarizzare i clandestini, 3 arresti a Catania

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stranieriDicevano di poter favorire la permanenza di immigrati clandestini nel nostro Paese e per farlo millantavano di poterne regolarizzare la presenza attraverso l'inoltro di false pratiche di emersione del lavoro nero.

In questo modo i tre uomini arrestati questa mattina dagli agenti della Digos di Catania hanno truffato centinaia di clandestini intascando diverse centinaia di migliaia di euro. Inoltre, era difficile ipotizzare che le vittime andassero a denunciare il raggiro perchè ciò avrebbe significato autodenunciarsi.

Una persona è ancora ricercata mentre 184 sono gli indagati, 39 dei quali già rinviati a giudizio per aver attestato falsamente di occupare alle proprie dipendenze cittadini extracomunitari.

Il capo dell'organizzazione, un senegalese di 54 anni, si occupava di procacciare i clienti tra gli extracomunitari irregolari, che venivano allettati dalla prospettiva di ottenere una regolare permanenza in Italia, e per questo pagavano da 2.500 a 4.000 euro.

Un altro elemento del gruppo, quello ancora ricercato, trovava i nominativi e copie dei documenti di falsi datori di lavoro individuati tra i conoscenti che a volte hanno ricevuto denaro in cambio della disponibilità all'uso delle loro generalità, ma che spesso erano del tutto ignari.

Dato che per la legge è necessario avere un reddito adeguato a giustificare l'impiego di collaboratori domestici, interveniva uno degli arrestati, un ragioniere catanese di 54 anni, che con false buste paga e Cud, "aggiustava" i conti permettendo l'assunzione.

A questo punto il gioco era fatto e la pratica veniva inoltrata tramite l'internet point gestito dal capo del gruppo, che per la sua struttura si può definire un'associazione a delinquere. Con la ricevuta di consegna lo straniero era così legittimato a rimanere nel nostro Paese, in attesa del perfezionamento del contratto di lavoro, che in realtà non sarebbe mai avvenuto.

Dopo mesi di inutile attesa molti stranieri hanno però denunciato i membri dell'organizzazione, avvalorando così i sospetti degli investigatori che stavano già indagando su delle irregolarità rilevate nell'inoltro di alcune pratiche di emersione dal lavoro nero.

30/03/2012