'Ndrangheta: estorsione e minacce, 5 arresti
La Squadra mobile di Reggio Calabria e gli agenti del commissariato di Siderno hanno arrestato stamattina cinque persone affiliate alle cosche "Cataldo" di Locri, "Bruzzese-Fuda-Andrianò" di Grotteria e "Alvaro" di San Procopio.
Gli arrestati, responsabili di estorsioni negli appalti per i lavori di ammodernamento della strada statale 106, sono accusati di associazione mafiosa, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni ed illecita concorrenza con violenza e minaccia.
È indagato per concorso esterno in associazione mafiosa anche l'imprenditore vittima di estorsioni da parte delle cosche della fascia ionica reggina arrestati stamattina.
Secondo i poliziotti infatti, nella sua veste di imprenditore edile aveva instaurato con la 'Ndrangheta, in particolare con la cosca Cataldo di Locri e Commisso di Siderno, un rapporto stabile grazie al quale, pur versando all'organizzazione somme di denaro, aveva la possibilità di ottenere importanti lavori.
Con il suo atteggiamento, l'imprenditore consentiva inoltre alle cosche di infiltrarsi negli appalti pubblici grazie alla sua impresa edile, ed in cambio otteneva oltre alla ''protezione mafiosa'', una serie di vantaggi quali la possibilità di un dialogo privilegiato con esponenti della 'Ndrangheta di altre aree della provincia di Reggio e quindi di contrattare termini e condizioni più convenienti per la protezione dei cantieri.