Nisida, un Istituto penale all'avanguardia
"Nisida è un'isola, ma nessuno lo sa", cantava Edoardo Bennato, nato a Bagnoli, proprio di fronte a Nisida.
Questo grosso scoglio, legato alla terra da una strada costruita da qualche decennio, fa parte dell'arcipelago delle isole Flegree. Oggi ospita l'Istituto penale per i minori e una base Nato, ma fin dai tempi antichi ha ispirato scrittori e poeti (secondo Omero qui vivevano le sirene che hanno incantato Ulisse) ed è stata la dimora di personaggi storici, politici e teste coronate.
Quando si entra a Nisida ci si lascia tutto alle spalle, si attraversa un grosso cancello e si entra in un altro mondo. Ed è, stranamente, un mondo di pace. Una strada stretta e tortuosa permette ad un solo veicolo per volta di salire o di scendere. Arrivati alla sommità dell'isola, la strada finisce e inizia l'edificio che ospita i ragazzi dell'Istituto penale.
Nulla qui da l'idea della reclusione, non c'è degrado, solo una struttura tenuta benissimo, in mezzo ad una vegetazione rigogliosa, come sa esserlo la macchia mediterranea.
L'Istituto fa parte di un progetto europeo che studia e cerca di trovare soluzioni alle forme di devianza minorile, sull'isola, infatti è presente il Centro europeo di studi (CEuS) e Osservatorio sulla devianza minorile, diretto dalla Dottoressa Isabella Mastropasqua. Il minore che compie dei reati deve essere recuperato prima di essere di immesso di nuovo nella società. A Nisida i ragazzi vengono coinvolti in numerose attività tese a sviluppare la loro capacità creativa e far loro imparare un mestiere, così una volta scontata la pena, possono tornare alla vita di tutti i giorni e avere meno possibilità di commettere di nuovo dei reati.
I vari edifici dell'Istituto ospitano laboratori di ceramica, pittura, pasticceria; i ragazzi producono oggetti di artigianato recuperando antiche tradizioni, come quella di costruire i presepi, oppure curano animali, capre, oche, galline e c'è anche un orto biologico i cui prodotti vengono consumati nella mensa comune.