Interpol: il mondo si unisce per la lotta al crimine
È iniziata a Roma l'81esima Assemblea generale Interpol
nel corso della quale i ministri di Giustizia, Sicurezza e Interno di più di 100 Paesi partecipano, oggi, ad una riunione ministeriale dal
titolo "Le sfide poste alla polizia dal fenomeno della violenza criminale contemporanea". Insieme a capi della polizia e ad altri alti funzionari
delle forze dell'ordine di tutto di mondo discuteranno delle sfide cruciali che il fenomeno della violenza criminale contemporanea pone alla
polizia e della condivisione delle migliori pratiche maturate a livello nazionale e internazionale.
Oltre 170 le delegazioni delle polizie di tutto il mondo con la presenza di mille delegati. Domani, martedì 6 novembre nel corso della
mattinata è prevista la cerimonia ufficiale di apertura dell'Assemblea generale a cui farà immediatamente seguito una conferenza
stampa con alti funzionari Interpol e italiani, nel corso della quale è atteso l'intervento del capo della Polizia Antonio Manganelli,
considerato l'evento culmine della giornata.
Nel frattempo questa mattina è in corso la riunione dei ministri nella quale il nostro rappresentante dell'Interno Annamaria Cancellieri ha
aperto i lavori sottolineando come ''La cooperazione internazionale di polizia costituisce l'unico mezzo efficace per difendere i nostri cittadini
da minacce transnazionali, sempre più numerose e aggressive, che gli Stati, da soli, oggi non riescono più a controllare''.
L'Interpol, ha poi detto la Cancellieri, ''con la qualità della sua leadership, il suo patrimonio di expertise, la rete capillare dei suoi
punti di contatto e i sofisticati dispositivi di supporto informativo, è ben posizionata per rispondere alla sfida della criminalità
a livello globale e per promuovere la cooperazione internazionale operativa di polizia''.
Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto inviare un messaggio augurale indirizzato al segretario generale, Ronald Kenneth
Noble, ai Ministri e alle autorità presenti in cui rimarca che quella in svolgimento quest'anno in Italia, "si profila come una assise di
particolare importanza, indicativa dell'alto livello di credito raggiunto dall'organizzazione in tutto il mondo, quale strumento fondamentale della
cooperazione internazionale di polizia".
"Grazie ad esso- aggiunge il capo dello Stato- centinaia di Paesi concordemente perseguono, al di là delle diversità di tradizioni giuridiche e politiche, il comune intento di contrastare il crimine organizzato e di garantire una sempre maggiore affermazione della legalità. Attraverso un lungo e non facile cammino, l'Interpol ha potuto, infatti, diffondere in tutti i Paesi aderenti, la consapevolezza di quanto il comune impegno sia per tutti decisivo al fine di affrontare con successo le nuove minacce provenienti dai diversi fenomeni di criminalità organizzata transnazionale dei nostri tempi e rappresenti, esso stesso, un potente strumento di giustizia e di pace".
In occasione dell'Assemblea generale dell'Interpol è stato emesso un francobollo da 60 centesimi, stampato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che riproduce il logo Interpol.
Incontri bilaterali per Manganelli
A margine della riunione odierna il capo della Polizia Antonio Manganelli ha incontrato il capo della Polizia colombiana. Confermata grande sinergia tra le due polizie nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti.
La Colombia ha chiesto la realizzazione di un accordo di collaborazione per mettere a profitto l'esperienza delle due Polizie. Il Prefetto, che ha personalmente lavorato da giovane investigatore con i colleghi colombiani, ha accolto con piacere la proposta del suo omologo sud-americano.
Successivamente il capo della Polizia ha incontrato i colleghi della Romania con i quali ha concordato un partenariato volto alla repressione dei reati, in particolare che tenga conto delle 36 mila aziende italiane che operano in Romania, con un giro d'affari che supera i 12 miliardi di euro.
Il modello di collaborazione tra polizia romene e italiana sarà quello adottato con la Francia e la Germania.
Altro incontro che ha avuto il prefetto Manganelli è stato quello con l'omologo iraniano. Il problema maggiore del Paese medio-orientale è la lotta al traffico di droga: quasi 4 mila poliziotti sono morti in conflitti a fuoco con i narcotrafficanti soprattutto al confine afgano. Due terzi della droga mondiale passa per il confini iraniani. Per questo motivo il capo della Polizia dell'Iran ha chiesto la collaborazione della polizia italiana. Il Prefetto ha disposto che un funzionario italiano con esperienza investigativa sia inviato nel Paese per realizzare la collaborazione richiesta.
(modificato il 06/11/2012)