Lecce: soccorsi in mare due pescatori di frodo
Una motovedetta della Polizia di Stato, durante un servizio di prevenzione della pesca di frodo, intorno alle ore 11:30, nelle vicinanze dell'Isola di S. Andrea, notava un'imbarcazione con due persone a bordo che si dirigeva verso l'ingresso del porto di Gallipoli e, dopo qualche minuto, effettuava una brusca virata a seguito della quale i due occupanti cadevano in acqua.
La motovedetta lanciava il segnale di "UOMO IN MARE" predisponendosi al soccorso delle persone cadute in acqua.
Nel frattempo, l'imbarcazione priva di equipaggio girava su se stessa con il motore ancora acceso. Uno dei due componenti dell'equipaggio si trovava in una situazione di grave pericolo poiché a pochi metri di distanza dall'imbarcazione in continua virata, mentre il secondo, sospinto dalla corrente, era a circa cento metri dalla stessa senza riuscire a raggiungerla ed in seria crisi respiratoria.
I poliziotti della squadra nautica decidevano di soccorrere per primo l'individuo più distante, in quanto al momento era quello che manifestava maggiori difficoltà natatorie. Portato in salvo il primo naufrago, si procedeva a raggiungere il secondo che nel frattempo, trasportato dalle onde marine, si era pericolosamente avvicinato alla propria imbarcazione tanto da essere esposto ad un reale pericolo di vita in quanto il motore fuoribordo, ancora in moto, generava un rischioso moto circolare dell' imbarcazione le cui pale dell'elica avrebbero potuto tranciare il malcapitato.
Considerata la situazione, l'equipaggio decideva di mettere in sicurezza l'imbarcazione e dopo averla avvicinata, uno dei poliziotti, con non poche difficoltà, riusciva a salire a bordo e a spegnere il motore, mentre il resto dell'equipaggio si prodigava a soccorrere l'altro passeggero caduto in mare.
Raggiunto il porto di Gallipoli, veniva richiesto l'intervento di personale medico del 118 che constatava lo stato di ipotermia dei due uomini soccorsi per i quali si rendeva necessario l'accompagnamento in ospedale dove venivano medicati anche per alcune escoriazioni.
A bordo del veicolo riportato in salvo venivano trovati dei sacchi contenenti "ricci di mare". Accertato che l'imbarcazione era regolarmente abilitata alla pesca professionale e che il pescato in questione era stato raccolto da persona non munita di autorizzazione alla pesca professionale subacquea, a carico di uno dei due uomini soccorsi veniva contestata la pesca con attrezzi non consentiti che prevede la sanzione accessoria del sequestro del pescato e degli attrezzi utilizzati.