In manette la "Gold woman" delle rapine

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La polizia sul luogo di una delle rapineQuando si presentava alla porta di gioiellerie e "compro oro" di Palermo non destava il minimo sospetto perché era una donna, con un'aria mite e dimessa. Ma quando le aprivano, dietro di lei spuntavano i suoi complici con giubbotti e cappucci che nascondevano il viso.

Con minacce e violenze si facevano consegnare soldi e oggetti preziosi, sempre sotto il controllo e la direzione della donna, che era la vera mente della banda.

Dopo sette mesi di indagini, durate da marzo a dicembre dello scorso anno, gli uomini della Squadra mobile del capoluogo siciliano hanno arrestato cinque persone. Insieme alla leader del gruppo, che ha partecipato almeno a cinque colpi messi a segno da febbraio ad aprile 2012, sono finiti in carcere suo padre, che ricettava i gioielli rubati, e tre complici che hanno partecipato ad alcune delle rapine, che in totale hanno fruttato alla banda oltre 100mila euro.

Gli investigatori della Mobile hanno analizzato le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza di due dei negozi rapinati e grazie anche alle descrizioni dei testimoni degli altri colpi, hanno individuato la donna, già conosciuta per altri reati.

A quel punto è stata solo una questione di tempo. La "capa" è stata messa sotto stretto controllo con intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, e alla fine il quadro della situazione è risultato chiaro.

La donna individuava gli obiettivi, studiava il piano e di volta in volta sceglieva i componenti del gruppo d'assalto, mentre suo padre si occupava di ricettare il bottino.

Oltre a quelli arrestati, gli agenti della Squadra mobile sono sulle tracce di altri rapinatori che hanno collaborato con la "Gold woman", che è il nome attribuito all'operazione.

18/04/2013
Parole chiave:
Palermo - rapine - arresti - squadra mobile