Pescara: banda di bulli pesta un giovane per una sigaretta

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"Dio perdona, la banda no". Questo era l'ammonimento rozzo ed arrogante pubblicato sul profilo Facebook del capo di una banda di bulli, poco più che diciottenne ed ora accusato insieme ad altri quattro amici minorenni di aver selvaggiamente e vigliaccamente picchiato un diciassettenne pescarese, che gli aveva negato una sigaretta.

L'aggressione è avvenuta nel pomeriggio del 20 aprile scorso a Pescara, in un giardino del centro cittadino dove il malcapitato veniva brutalmente aggredito da un gruppo di giovani che, dopo averlo sopraffatto, lo colpivano ripetutamente con calci e pugni, dileguandosi subito dopo.

Alla vittima, il pronto soccorso gli riscontrava la frattura del setto nasale, di due dita delle mani e varie contusioni.

Due amici del ragazzo pestato raccogliendo informazioni tra i loro coetanei riuscivano a risalire ai nomi di chi aveva assistito o partecipato alla violenza.

Poi inserendo i nomi nelle pagine di Facebook, i due riuscivano anche a scaricare una foto, scattata pochi minuti prima in una zona vicinissima a quella dell'aggressione, in cui era ritratta proprio la comitiva di cui facevano parte gli aggressori.

A questo punto però le indagini era la Squadra mobile a farle e dalle foto scaricate dal social network passavano in visione le immagini di un sistema di videosorveglianza che aveva ripreso l'aggressione.

Grazie infatti all'identificazione certa dei giovani ritratti nella foto scattata poco prima, si individuavano sia i responsabili che i testimoni del pestaggio, di cui si ricostruiva con precisione la dinamica.

18/06/2013
Parole chiave:
bullismo