Giochi del Mediterraneo: ancora 4 ori, un argento e un bronzo per le Fiamme oro
Ancora buone notizie da Mersin (Turchia) dove sono in corso i XVII Giochi del Mediterraneo, con i rappresentanti delle Fiamme oro che continuano a fare bella figura a suon di medaglie.
Nella categoria dei 48 chili la lottatrice Silvia Felice ha vinto la sua prima medaglia in questa competizione imponendosi con un perentorio 10 a 1 nella finale contro la francese Julie Sabatie. In precedenza l'atleta delle Fiamme oro aveva superato la padrona di casa Sumeyya Sezer per 3 a 0.
Medaglia d'argento per l'altra lottatrice del Gruppo sportivo della Polizia di Stato, Maria Diana, che nella finale dei 63 chili non è riuscita a superale la turca Elif Jale Yesilirmak.
Altre medaglie, e del metallo più prezioso, per la nuotatrice cremisi Stefania Pirozzi, capace di vincere la finale dei 200 farfalla e di contribuire in maniera determinante alla vittoria della staffetta 4x200 stile libero, dando così dimostrazione della sua classe cristallina.
Bronzo per il pugile Manuel Fabrizio Cappai, fermato in semifinale nella categoria 49 chilogrammi.
Menzione particolare per Marco Di Costanzo che ha vinto la medaglia d'oro nel canottaggio, specialità 2 senza, insieme all'azzurro Matteo Castaldo.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Marco che ci ha fatto la sua
personalissima cronaca della gara: "sono partito per questi Giochi del Mediterraneo con molto entusiasmo, anche perché per me era la prima
volta che partecipavo a questa competizione. E poi dovevamo affrontare i campioni europei uscenti della Serbia, quindi sapevamo di dover affrontare
una competizione molto dura.
Pronti via, la Spagna ha fatto un inizio molto veloce andando subito in testa - ha raccontato Marco facendoci rivivere le sue emozioni - mentre noi
eravamo al fianco della Serbia. A metà gara la Spagna era ancora davanti, ma la Serbia iniziava a recuperare. A quel punto noi eravamo a
mille e abbiamo sferrato un attacco, arrivando a recuperare la Spagna per superarla poi definitivamente. A 600 metri dal traguardo la Serbia era
una barca avanti a noi. Ai 500 è iniziata la battaglia decisiva con i serbi, ma noi eravamo troppo veloci per non vincere. Colpo dopo colpo
recuperavamo centimetri su centimetri fino a quando siamo passati con la nostra prua avanti alla loro, ed è stata la vittoria! Un'emozione
incredibile".