La relazione annuale riferita all'anno 2012,riporta i dati complessivi concernenti le 22.000 operazioni antidroga, compiute dalla Polizia di Stato,
dall'Arma dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, che hanno portato alla denuncia di 35.000 persone e al sequestro di oltre 50 tonnellate di
stupefacenti.
Si conclude con una citazione contenuta in un passo del messaggio urbi et orbi del Santo Padre Francesco in occasione della Pasqua 2013: "Pace a
tutto il mondo, dilaniato dalla violenza legata al narcotraffico".
I CAPITOLO - IL NARCOTRAFFICO INTERNAZIONALE
Delinea la filiera nelle sue componenti e rileva la remuneratività del contrabbando derivante dall'elevato guadagno che favorisce
l'inquinamento delle economie legali attraverso l'alterazione dell'equilibrio dei mercati finanziari e, non ultimo, il sostegno a movimenti
terroristici nell'ambito di conflitti armati regionali.
Passa in rassegna i gruppi criminali, evidenziandone la transnazionalità e la loro abilità volta a individuare la
permeabilità degli organi di controllo e le asimmetrie tra le legislazioni statali meno sfavorevoli al perseguimento dei loro interessi
illeciti.Sotto quest'ultimo profilo mette in risalto il ruolo del web nel favorire l'offerta, soprattutto delle
droghe sintetiche.
Fornisce una indicazione previsionale su alcuni aspetti caratterizzanti dello scenario, dai flussi commerciali
illeciti degli stupefacenti che si devono adeguare alle nuove logiche evolutive delle reti di servizi soggette a continue rimodulazioni, alla
necessaria consulenza e intermediazione di un broker, sottolineando come tale terziarizzazione comporti di conseguenza la necessità di
demoltiplicare le attività delegate anche nel riciclaggio dei proventi.
L'ulteriore sfida per l'investigatore sarà quella di individuare anticipatamente i settori a rischio di infiltrazione da parte delle
organizzazioni per impedire la realizzazione del progetto delinquenziale, mettendo a punto adeguati strumenti condivisi in ambito internazionale.
In tal senso può essere estremamente utile la elaborazione dei piani di azione conseguenti alla "Strategia dell'Unione europea in materia di
droga (2013 - 2020)".
II CAPITOLO - STATO E ANDAMENTO DEL NARCOTRAFFICO IN ITALIA
La prima parte offre una panoramica di dati statistici di ordine nazionale, regionale e provinciale.
La seconda parte analizza i profili correlati alle organizzazioni criminali italiane e straniere operanti nel nostro Paese, caratterizzate da
diffuse e consolidate ramificazioni all'estero e da una capillare vigilanza sul proprio territorio, che consente di gestire i traffici
internazionali di droga mantenendo il controllo dei rispettivi mercati interni.
L'Italia è un importante crocevia per il narcotraffico internazionale, specialmente per quanto riguarda le rotte marittime, i cui approdi
registrano ben l'89% delle droghe sequestrate alle frontiere nel 2012, con un aumento di 8 punti.
Tale tendenza è caratterizzata in modo particolare dai sequestri di hashish e marijuana, che presso le frontiere marittime rappresentano la
quasi totalità, ma anche di cocaina, con un'incidenza dei sequestri del 70,48% mentre fino al 2008 gran parte di essa era sequestrata presso
gli aeroporti internazionali.
Nell'ultimo decennio, mentre l'andamento quantitativo dei sequestri sul territorio nazionale è altalenante (con una variazione che oscilla
tra 41.172,07 kg del 2003 e 20.142,86 kg del 2010), quello presso le frontiere registra un trend di crescita in termini assoluti, con un aumento
costante dal 2008 (5.177,56 kg) al 2012 (14.296,09 kg) pari a circa il 24 %.
Le attività investigative delle Forze di polizia hanno portato lo scorso anno alla denuncia di 3.372 persone per il reato associativo
previsto dall'art. 74 del D.P.R. 309/1990 (quasi un decimo del numero complessivo dei denunciati per reati connessi con gli stupefacenti), con
l'aumento del 4,62% rispetto al 2011.
Le 69 (+3%) indagini coordinate dalla D.C.S.A. nei confronti delle principali organizzazioni di stampo mafioso italiane confermano
l'attività di tale criminalità oltre che nelle Regioni d'origine anche in quelle dove si sono diffuse ormai da tempo (Lombardia e
Lazio su tutte).
Con riferimento alla criminalità straniera, un terzo degli attori del mercato della droga sul territorio nazionale è rappresentato da
compagini criminali estere, spesso "in filiera" con i sodalizi italiani per meglio rispondere a particolari esigenze del traffico.
Oltre la metà dei 12.226 stranieri denunciati nel 2012 per violazione della normativa in materia di stupefacenti è ancora concentrata
prevalentemente nelle regioni del nord e nel Lazio. Le etnie estere maggiormente coinvolte sono quelle provenienti dal Marocco, dalla Tunisia,
dall'Albania e dalla Nigeria.
Nelle regioni d'origine delle principali consorterie mafiose si continua a registrare complessivamente solo il 6% circa del totale degli stranieri
denunciati per reati concernenti gli stupefacenti.
Per quanto attiene all'analisi dei rischi, non è trascurabile il fatto che la comunità cinese stia penetrando nel tessuto economico
ed imprenditoriale anche in Campania, soprattutto nella provincia di Napoli, dove ha già stabilito saldi contatti con i clan camorristici
per quanto concerne la produzione, il trasporto e la distribuzione di prodotti contraffatti.
III CAPITOLO - ATTIVITA' DELLA D.C.S.A. NEL 2012
Riporta l'attività istituzionale della Direzione per quanto concerne lo sviluppo dei rapporti internazionali, l'elaborazione di analisi
strategiche e operative, il sostegno tecnico-logistico nonché il coordinamento generale a livello nazionale e internazionale delle
investigazioni antidroga.