Palermo: il capo della Polizia commemora i caduti di mafia
Un gesto altamente simbolico, quello della presenza del capo della Polizia, che ha voluto ricordare uno per uno gli uomini dello Stato caduti per la patria, compreso il procuratore capo del Tribunale di Palermo Gaetano Costa, anch'egli commemorato oggi a 33 anni dalla sua morte.
Alessandro Pansa ha voluto incontrare, insieme al vice capo della Polizia Francesco Cirillo, tutti i Questori siciliani, oltre ai dirigenti dei
Compartimenti e della Zona di frontiera, per una riunione operativa e per definire le strategie presenti e future, secondo le linee guida
già definite a Trieste.
Anche molti uomini al vertice delle istituzioni hanno ricordato oggi il sacrificio di questi "eroi contemporanei", assassinati per aver difeso il
principio di legalità e giustizia.
Chi era Ninni Cassarà
Vice dirigente della Squadra mobile di Palermo, era riconosciuto come uno dei migliori investigatori della Polizia del capoluogo siciliano. Aveva
contribuito all'operazione "Pizza Connection", che aveva portato all'arresto di decine di mafiosi tra Italia e Stati Uniti, e sotto il
coordinamento del pool antimafia della Procura di Palermo aveva diretto molte operazioni decisive per la lotta alla criminalità organizzata.
Investigatore tenace ed instancabile, le sue doti di altissimo profilo lo avevano reso prezioso collaboratore di quei magistrati, tra tutti
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che all'epoca avevano intrapreso con coraggio e determinazione il difficile e impervio cammino della lotta
alla mafia.
Roberto Antiochia cade sulla scia di sangue tracciata della mafia
Ninni Cassarà è stato un protagonista della Palermo di fuoco dei primi anni Ottanta, ucciso insieme all'agente Roberto Antiochia.
Prima di lui, sono già caduti il poliziotto Boris Giuliano, i giudici Costa, Terranova e Chinnici il Presidente della Regione Piersanti
Mattarella, Pio La Torre e, subito dopo, il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e sua moglie Emanuela Setti Carraro.
Chi era Beppe Montana
Vice questore aggiunto in servizio alla Squadra catturandi di Palermo, stretto collaboratore e amico di Ninni Cassaràaveva diretto le
operazioni che avevano portato agli arresti di molti boss mafiosi, comprendendo prima di altri che nessuno dei ricercati era lontano dal proprio
quartiere, dai propri famigliari. Proprio per una violenta vendetta mafiosa è stato ucciso in modo vile da Cosa nostra.
Tutti uomini di Stato per cui il sacrificio non è stato vano: hanno arricchito le nostre coscienze ed hanno contribuito in maniera decisiva
alla diffusione della cultura della giustizia e della lotta al fenomeno mafioso.
(modificato il 30/10/2013)