Criminalità: il capo della Polizia a Belgrado
L'importanza di una stretta collaborazione nella lotta alla criminalità organizzata è stata
sottolineata dal capo della Polizia italiana Alessandro Pansa e dal premier serbo e ministro dell'interno Ivica Dacic, che sono intervenuti stamane
a Belgrado a una conferenza dei capi della polizia dell'area balcanica. La conferenza è infatti promossa congiuntamente dall'Italia e dalla
Serbia.
Pansa: cooperazione internazionale e task force
Nell'introdurre la sua relazione il capo della Polizia italiana ha ribadito: "La cooperazione internazionale nella lotta alla criminalità
nei Balcani è stata notevolmente potenziata negli ultimi anni grazie all'impegno italiano, ma occorre intensificare i nostri sforzi
congiunti per renderla sempre più efficace".
In questa prospettiva, ha spiegato Pansa, "va pertanto incoraggiata da un lato la strategia dell'Unione europea nel sud-est europeo, di cui
l'Italia è fautrice e portavoce; dall'altro la realizzazione di ulteriori iniziative sul piano bilaterale e multilaterale, con l'avvio di
nuove operazioni congiunte e la creazione di apposite task force".
Il capo della polizia ha poi ricordato che "l'Italia ha sottoscritto numerose intese bilaterali con i Paesi dell'area balcanica e si è
dotata di una capillare rete di ufficiali di collegamento. Attraverso la stipula degli accordi di collaborazione e l'azione di supporto degli
ufficiali di collegamento - ha aggiunto - il nostro impegno si è tradotto nella partecipazione a operazioni congiunte, nello scambio di
informazioni e buone prassi e, non da ultimo, nell'organizzazione di importanti iniziative nei settori dell'assistenza tecnica e della formazione
del personale di polizia".
Lotta a criminalità organizzata tra le priorità strategiche dell'Unione europea
L'Italia, ha detto ancora Pansa, definendo il tema "di grande interesse per il Governo ed il ministro dell'Interno, Angelino Alfano", ha saputo
"tradurre le sue iniziative nella regione balcanica in concrete politiche di intervento a livello europeo, facendo inserire la lotta alla
criminalità organizzata proveniente dalla regione tra le priorità strategiche dell'Ue".
"Ciascuno di noi - ha quindi sottolineato il capo della polizia - è consapevole che le attività criminali hanno ormai assunto una
dimensione globale, e ciò impone da un lato l'adozione di un approccio transnazionale al fenomeno; dall'altro una sempre maggiore
specializzazione del personale impegnato nelle attività di prevenzione e contrasto. Solo così - ha concluso - sarà possibile
catturare i latitanti più pericolosi, neutralizzare le organizzazioni che gestiscono i traffici illeciti e aggredirle sotto il profilo
economico, impedendo che investano i capitali illecitamente acquisiti".
(modificato il 26/09/2014)