Operazione congiunta di Polizia "Jpo Europa 2013".

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Nel quadro della strategia italiana di contrasto ai traffici illeciti provenienti dalla vicina regione balcanica, è stata organizzata, dal 26 al 28 settembre scorsi, un'operazione congiunta di polizia (Joint Police Operation - JPO). L'operazione, denominata appunto "JPO Europa 2013", è stata diretta dall'Italia ed ha visto la partecipazione delle Autorità di Polizia di paesi dell'Unione Europea, quali Austria, Belgio, Croazia, Germania, Regno Unito, Romania, Slovenia e Ungheria, nonché, per la prima volta in iniziative di questo tipo, di paesi extra UE, segnatamente Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Moldova, Montenegro, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e Serbia.L'attività è stata sostenuta anche dal supporto operativo e tecnologico di importanti agenzie internazionali, quali EULEX, Eurojust, Frontex e Interpol.L'obiettivo dell'operazione era quello di contrastare il traffico di veicoli rubati sul territorio dell'Unione Europea e trasferiti illegalmente verso i Balcani, avendo presente che tale regione non è solo luogo di transito, ma anche di destinazione di veicoli rubati, quali autovetture di lusso, autobus, macchine da lavoro, veicoli industriali e parti di ricambio.A tale scopo, il dispiegamento di reparti sul territorio, tanto italiano quanto estero, è stato preceduto da un'attenta analisi di tali flussi, al fine di individuare i più importanti crocevia e zone di stoccaggio, principalmente le grandi arterie di comunicazione, le aree e di porti dell'area adriatica e le zone di confine terrestri con la regione balcanica.Gli operatori di polizia dei diversi paesi interessati sono stati impegnati, 24 ore su 24, per tre giorni consecutivi, su una vasta area geografica principalmente nell'Europa sudorientale.Sono stati altresì inviati presso i vari paesi balcanici operatori della Polizia Stradale e specialisti di Polizia di Frontiera, per collaborare con i colleghi esteri nelle verifiche documentali e dei veicoli, fornendo un valore aggiunto nell'espletamento dei controlli con le proprie competenze specialistiche.Un canale diretto di scambio informativo con le Polizie coinvolte è stato realizzato individuando la cabina di regia dell'operazione nella Sala Operativa Internazionale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, che ha costituito i punto di riferimento informativo anche per i reparti impegnati sul territorio nazionale, principalmente della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, nonché per gli approfondimenti da eseguire all'estero, sollecitati dagli operatori di polizia italiani, lì dislocati.Per un efficace raccordo informativo ed operativo con le autorità locali sono stati inoltre impegnati anche gli Esperti per la Sicurezza italiani nella regione balcanica, che hanno svolto una preziosa opera di snellimento delle procedure preparatorie alla complessa operazione, nonchè durante lo sviluppo della stessa.All'esito dell'iniziativa sono stati effettuati 328.000 controlli che hanno consentito l'arresto di 49 soggetti, per reati che vanno dalla ricettazione al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, nonché di deferire alle competenti Autorità, giudiziarie e amministrative, ulteriori 3.400 per violazioni di natura penale ed amministrativa, per fatti di armi, droga, documenti e veicoli.Sono stati, inoltre sequestrati 129 veicoli rubati, tra cui autovetture, autocarri e macchinari industriali, per un valore stimato pari a quasi 2 milioni di euro.L'azione rientra fra le attività programmate dal Consiglio di Sicurezza Interna dell'Unione Europea nell'ambito del progetto EMPACT (European Multidisciplinary Platform Against Threat Assessment) sui Balcani Occidentali, individuati quali una delle priorità strategiche per il 2013 nelle politiche di sicurezza dell'Unione.

22/10/2013
(modificato il 24/10/2013)
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