Primo bilancio del "Camper antiviolenza" sulle donne

Un mese fa partiva da L'Aquila il "camper antiviolenza" della polizia, con lo scopo di svolgere una campagna di prevenzione in difesa delle donne vittime di violenza domestica.

Giunto a metà del suo viaggio attraverso i comuni della provincia aquilana e i quartieri del "progetto c.a.s.e." (che prevede la costruzione di complessi antisismici sostenibili ecocompatibili), il camper ha già ottenuto risultati molto positivi.

Nelle dieci tappe effettuate, la task force della questura di l'Aquila ha sostenuto dai 100 ai 150 contatti al giorno, raccogliendo molte storie di donne. Alcune hanno trovato accoglienza all'interno del camper, nel quale sono state anche formalizzate denunce e querele.

Ricordiamo che a bordo del mezzo della polizia sono sempre presenti un funzionario e alcuni agenti di polizia, un medico della questura e un rappresentante del Centro antiviolenza del capoluogo abruzzese.

L'attività di sensibilizzazione è basata prevalentemente sulla distribuzione di volantini informativi, tradotti anche nelle lingue delle comunità maggiormente presenti nella zona, e da un video proiettato nel camper, attrezzato come aula didattica multimediale itinerante.

Sono emersi molti casi particolari, che hanno portato a dieci provvedimenti di ammonimento del questore per stalking e per violenza domestica.

In altri casi è stata l'autorità giudiziaria ad agire con la denuncia di 22 persone per reati riconducibili a violenza domestica o comunque in danno di donne, e l'emissione di tre misure cautelari che vietano l'avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

In due tappe il camper si è affiancato anche al progetto "L'Aquila, citta per le donne", un laboratorio per una città più sicura, che rimuova ogni criticità al diritto delle donne di vivere pienamente la città.

Il viaggio del camper proseguirà sino al 25 novembre, che l'Onu ha proclamato come "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".