Viterbo: operazione "Game Over" , dieci denunciati
Due fratelli viterbesi avevano messo in piedi un sistema di illeciti attraverso il commercio di veicoli di lusso interrotto dalla Polizia stradale con l'operazione "Game Over".
L'espediente era semplice: facevano fallire l'azienda per evitare i risarcimenti a società e privati con i quali avevano pendenze economiche; poi, con un nome diverso, aprivano un'altra azienda intestandola a prestanome.
In questo modo, oltre a sottrarsi alle richieste di risarcimento delle decine di persone truffate, i due fratelli, da anni attivi nel commercio e nel noleggio di autovetture, anche di alta gamma, sono riusciti a portare avanti per molto tempo i loro traffici.
Diversi i trucchi messi in atto dalla banda: si va dalla vendita di automobili intestate a società di leasing, all'insaputa delle stesse e grazie alla produzione di falsi certificati di proprietà, al noleggio di vetture ricevute da ignari clienti lasciate in concessionaria per la vendita.
Alcuni clienti, oltre ad aver dovuto pagare le contravvenzioni commesse da altri a bordo delle proprie autovetture durante i periodi di noleggio, hanno dovuto fare i conti anche con la svalutazione della macchina per le migliaia di chilometri percorsi.
Notevole il giro d'affari. Secondo le stime fatte dai poliziotti della Sezione polizia stradale di Viterbo e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Viterbo solo negli ultimi anni sarebbero stati realizzati guadagni illeciti per un ammontare superiore al milione di euro.
Attraverso mesi di intercettazioni telefoniche e grazie alla tracciatura dei movimenti di decine di autovetture tramite apparecchiature gps, gli uomini della Stradale e della Finanza hanno scoperto una complessa organizzazione fatta di prestanome, di ditte fantasma e di falsi documenti.
Alla fine sono state dieci le persone denunciate che dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita ed alla truffa.