L'Aquila: ritrovata parte della reliquia di Papa Wojtyla
Hanno rubato la reliquia e, scoperti, hanno confessato
agli uomini della Squadra mobile di L'Aquila di averla buttata e di non ricordare dove.
Questa mattina, però, dopo il ritrovamento avvenuto ieri della teca, il vescovo vicario di L'Aquila, monsignor D'ercole, ha riconosciuto
parte del tessuto intriso di sangue del beato Giovanni Paolo II, attaccato all'interno della parte metallica.
Il ritrovamento dei frammenti, però, non ferma il lavoro di ricerca degli investigatori, che per l'occasione hanno chiesto l'intervento di una task force della polizia scientifica di Roma, specializzata nella tracce ematiche, mentre si aspetta da Milano il cane molecolare Orso, un pastore tedesco di 6 anni, in grado di rintracciare il tessuto di stoffa intriso di sangue.
A portar via la reliquia di Giovanni
Paolo II dal santuario di San Pietro della Ienca, ai piedi del Gran Sasso, tre giovani, poco più che diciottenni, che non comprendendo il
valore dell'oggetto, hanno fatto a pezzi l'ampolla in cui si trovava la stoffa che in parte è andata persa.
La teca, insieme a una croce rubata dallo stesso santuario, è stata recuperata, ieri, sotterrata nei pressi della basilica di Collemaggio,
poco lontano dal Sert frequentato dai tre giovani che hanno problemi legati alla droga.
Pur non ricordando dove hanno buttato la reliquia, i tre stanno contribuendo a fornire informazioni utili agli investigatori per restringere il campo di ricerca, che sembra esser stato individuato all'interno di un garage.