In piazza, a muso duro
Il cognome non ce l'hanno ed i loro nomi sembrano quelli di un comico o di un artista di strada.
Ma a dispetto del nome Oscar, Buk, Tom e Giolly nel lavoro sono serissimi. E sanno come farsi rispettare. Sono i cani poliziotto, addestrati per l'ordine pubblico, della questura di Roma. Abbiamo passato un po' di tempo con loro e proviamo a raccontarvi come si svolge la loro giornata.
Sveglia
"La prima cosa è la cura" ci dice Claudio Marrese, ispettore capo responsabile della sezione. "La mattina inizia sempre con una lunga passeggiata all'interno dell'area verde della caserma"; qui i cani scaricano le eventuali tensioni e giocano. Quasi sempre con il conduttore cui sono affidati; altre volte con i conduttori presenti in caserma se il proprio è assente.
Nel frattempo altri agenti puliscono i box controllando che l'acqua corrente sia sempre in funzione e che le pedane che irradiano calore nelle cucce siano tutte funzionanti.
"Chiedenti visita"
È in questo momento, all'inizio della giornata che i cani vengono osservati e si cerca di capire se c'è qualcosa che non va; i cani che stanno male accusano sintomi spesso impercettibili che però un conduttore sa cogliere.
In questo caso si ricorre al veterinario che può stabilire un periodo di "riposo medico" associato a eventuale terapia medica. Se il nostro poliziotto a 4 zampe è invece "abile al servizio" si prepara per il turno o indossa la pettorina-uniforme e sale sul furgone o torna nel box aspettando che inizi il turno pomeridiano.
Il turno
In questo caso 3 ore prima mangerà il "rancio" e aspetterà il suo conduttore. Dieci minuti di gioco e poi via in piazza a fronteggiare un gruppo di ultras esagitati o a "tenere testa" a una torma di bambini durante qualche cerimonia ufficiale in municipio.
Con lo stesso equilibrio il pastore tedesco, questa la razza d'elezione per l'attività di prevenzione generale e di ordine pubblico, si affiancherà al suo conduttore impedendo con la sola presenza a qualunque malintenzionato di muoversi. Questi animali pesano infatti tra i 30 e i 40 chili e posso raggiungere velocità vicine ai 50 chilometri orari. Con queste caratteristiche il loro morso, che esercita una pressione di oltre cento chili, congela qualunque cattivo pensiero.
"Non dobbiamo però vedere nel cane poliziotto, un killer - spiega l'assistente capo Franco Anelli veterano del reparto - il loro addestramento sfrutta certo l'istinto predatorio dell'animale e l'aggressività ma il condizionamento è, sempre, indirizzato alla salvaguardia propria e dell'operatore che lo accompagna". Guardando gli occhioni del suo Tom, le parole di Franco non lasciano dubbi: i killer sono fuori da questi box e camminano su due gambe.
Riposo
Giornata di riposo invece per Buk che mostra con orgoglio un rettangolo di pelle rasata sulla schiena. Per lui una tac di controllo lo aspetta per verificare eventuali problemi alla colonna vertebrale. "Forse un'ernia discale-racconta Daniele Cristofaro, il suo conduttore- ma è poco probabile; facciamo l'accertamento per scrupolo e se non c'è nulla domani si torna in servizio". Per oggi solo gioco e addestramento con il suo partner sui prati.
Vita di coppia
Questi cani vivono in simbiosi con i loro conduttori. Tutti sono autorizzati a portarli con se anche a casa e tenerli nel tempo libero per migliorare l' "affinità di coppia".
Il turno per il poliziotto cinofilo non finisce subito come per gli altri colleghi alla fine del servizio. "Dopo lunghe ore di attesa in strada - racconta Marina Marino assistente capo - l'animale non può tornare subito nella gabbia del furgone o nel box; ha bisogno di allentare comunque quel minimo di stress che comporta lo stare tra tante persone sconosciute in un ambiente estraneo". E allora? "E allora - continua Marina- basta una pallina; un paio di lanci ed il mio Oscar (un pastore tedesco di 41 chili! N.d.r.) torna sereno come un cucciolotto".
Fisico d'atleta
Nei giorni in cui non si esce per servizio però non si sta in panciolle nella cuccia riscaldata; ci si addestra continuamente: ogni situazione nuova viene sperimentata da conduttore e cane per migliorare l'affiatamento e l'adattamento dell'animale a sfide sempre diverse.
"Un addestramento basico dura 6 mesi circa- ci racconta l'assistente Claudia Zilio la più giovane della squadra - ma non si finisce mai di preparare l'animale. Nell'allenamento basico non si può sempre prevedere un servizio all'interno di uno stabile con il pavimento liscio come una palla da biliardo o 6 ore di attesa in un cespuglio di notte. Man mano che si pongono condizioni di impiego inconsuete - continua Claudia mentre accarezza la sua Giolly- cerchiamo di preparare il nostro compagno a rispondere al meglio per il risultato del servizio e soprattutto per la sua incolumità".
Il video
Prima di lasciare la Squadra curiosiamo nel campo di addestramento provando direttamente le difficoltà ed i rischi dell'allenamento dei cinofili con immagini video che potete vedere sul canale Youtube della Polizia di Stato.