Roma: truffa online a clienti di supermercati

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Carte di creditoLa Polizia postale di Roma ha messo la parola "fine" su una lunga serie di truffe online ai danni dei clienti di una nota catena di ipermercati.

Le truffe in questione, compiute nei confronti di un numero elevato di persone, erano organizzate da un presunto rappresentante della catena di ipermercati: contattava le vittime tramite un sms in cui le invitava a consultare il sito web del supermercato per poter ottenere una carta Bancomat con un credito di 300 euro.

Una volta sul sito però venivano richiesti oltre ai dati personali anche l'anticipo di 60 euro per poter ricevere la carta prepagata garantita da un inesistente "Fondo di aiuto alle famiglie del Ministero dello Sviluppo Economico".

Le indagini dei poliziotti evidenziavano che il sito risultava registrato a nome di un napoletano, il numero di telefono lasciato come contatto era intestato ad un indiano residente a Roma, mentre il messaggio veniva inviato da un altro numero questa volta di una cittadina bulgara residente a Caserta, entrambi inesistenti.

Il controllo degli agenti della postale, per verificare la presenza di ulteriori siti internet che utilizzassero lo stesso stratagemma, rivelava l'esistenza di altri otto siti, in tutto e per tutto analoghi al primo. Veniva quindi alla luce il nominativo di un altro napoletano, pregiudicato, e altri due numeri di telefono intestati a una rumena e a un nigeriano, anche questi inesistenti.

L'attività investigativa, inoltre, faceva emergere il reale obiettivo della truffa che non era tanto la somma chiesta come anticipo, ma le informazioni anagrafiche delle vittime e relativi dati sensibili delle loro carte di credito, per i successivi prelievi ed utilizzi illeciti.

Al fine di interrompere l'attività criminosa, la Polizia postale, metteva i siti in questione in modalità "off line", con la visualizzazione di una pagina web a sfondo bianco, su cui adesso compare, oltre al logo ufficiale della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, l'avviso agli utenti che i contenuti del sito originale sono stati sottoposti a provvedimento di sequestro.

L'attività illecita ha creato anche problemi al Ministero dello Sviluppo Economico, i cui centralini sono stati intasati per settimane dalle telefonate dei cittadini in cerca di conferme.

Le indagini proseguono per risalire al numero esatto delle vittime della truffa, che comunque supera già le trecento unità, per un danno approssimativo di oltre 400 mila euro.

21/02/2014
(modificato il 24/02/2014)