Camorra: un altro boss in carcere
Il capo clan dei quartieri Barra e Ponticelli di Napoli, Angelo Cuccaro, soprannominato "Angiulillo o' fratone", è stato sorpreso dai poliziotti ad Ardea, in provincia di Roma.
Al blitz hanno preso parte gli agenti della Squadra mobile di Napoli e Roma, coordinati dal Servizio centrale operativo e con la collaborazione del Servizio polizia scientifica.
Cuccaro, che figura nella lista dei 100 latitanti più ricercati, aveva trovato alloggio in una villetta ma la polizia lo ha sorpreso e arrestato a bordo di una Mercedes insieme alla moglie. Le vetture della Polizia gli hanno sbarrato la strada, lui ha cercato di speronarle ma poi si è arreso. Non era armato e nella villetta dove aveva trovato rifugio sono stati trovati numerosi elementi utili alle indagini.
Il latitante, che ha 42 anni, era stato condannato all'ergastolo per l' omicidio di Luigia Esposito avvenuto nel 1996. Con i fratelli Michele e Luigi, entrambi latitanti, gestiva gli affari dell'omonimo clan, attivo nella parte orientale di Napoli già dalla fine degli anni '80, che attualmente detiene il monopolio di tutte le attività illecite del quartiere di Barra e delle aree confinanti inclusa Ponticelli.
Lo scorso 8 marzo, a Capodrise (Caserta), la polizia ha arrestato un pregiudicato ritenuto un esponente di spicco dello stesso clan: si tratta di Vincenzo Amodio, di 50 anni, condannato a otto anni di carcere per concorso in estorsione e usura, aggravati dal metodo mafioso nei confronti di titolari di sale di videogiochi e di agenzie di scommesse online, ai quali venivano imposte tangenti.
Insieme ad Amodio venne condannato anche Angelo Cuccaro.
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha fatto giungere, tramite il capo della Polizia, Alessandro Pansa, le congratulazioni agli investigatori del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, delle Squadre mobili di Napoli e Roma e della polizia scientifica per l'arresto eseguito.
(modificato il 20/03/2014)