Reggio Calabria: in manette gli estorsori della "Vecchia guardia"

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Volante della polizia in campagna Estorcevano denaro agli imprenditori agricoli con il vecchio sistema della guardiania, ma gli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria hanno posto fine ai loro taglieggiamenti.

Al termine dell'operazione "Vecchia guardia", i poliziotti del capoluogo calabrese hanno arrestato sei persone, con l'accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini della Mobile hanno fatto luce, anche grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, sul metodo posto in essere dagli uomini dell'associazione criminale.

Gli estorsori vessavano gli imprenditori agricoli con danneggiamenti continui, furti e minacce, costringendoli a "richiedere" i loro servizi di vigilanza sui terreni, che costavano 2.500 euro l'anno. E questo era l'unico modo per porre termine alle vessazioni.

Inizialmente le vittime hanno fornito solo delle parziali dichiarazioni, poi, messe alle strette dall'evidenza delle indagini, si sono aperte con gli investigatori raccontando tutta la storia.

Delle sei ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal giudice per le indagini preliminari (Gip) di Reggio Calabria, quattro sono state eseguite a Taurianova, nel Reggino, e due a Brescia, in collaborazione con gli uomini della locale questura e con la partecipazione dei Reparti prevenzione crimine.

Gli arrestati risultano essere esponenti delle cosche di 'Ndrangheta Zappia e Cianci-Maio-Hanoman, attive nel territorio di San Martino di Taurianova.

24/03/2014
(modificato il 25/03/2014)