Oscad e Coni insieme contro la discriminazione nello sport

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Oscad e Coni insieme contro la discriminazione nello sport

Sottoscritto nella sede del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) il protocollo d’intesa tra l’Osservatorio permanente del Coni per le politiche di safeguarding e l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) del Dipartimento della Pubblica sicurezza.

L’obiettivo prefissato dall’accordo, che avrà una durata biennale, è quello di attivare forme di collaborazione tra i due organismi per realizzare sul territorio nazionale attività di sensibilizzazione per la prevenzione di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nello sport, ispirandosi ai principi di uguaglianza e legalità.

L’intesa prevede anche l’avviamento di campagne e iniziative di formazione e informazione con lo scopo di incentivare lo sport come strumento di inclusione sociale.

Firmatari dell’accordo, alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò, sono stati il prefetto Raffaele Grassi, vice capo della Polizia, direttore centrale della Polizia anticrimine e presidente dell’Oscad, e il procuratore Adelchi D’Ippolito presidente dell’organismo creato all’interno del Coni.

Il prefetto Grassi, nel suo intervento, ha sottolineato che grazie all’accordo “è stata data la possibilità alle forze di polizia di entrare nella casa dello sport, per realizzare insieme progetti che si ispirino ai principi di legalità ed uguaglianza”.

Mentre il procuratore D’Ippolito spiegando gli obiettivi a cui mira il protocollo, ha evidenziato la necessità, nello sport, di vincere rispettando le regole, le persone e gli atleti, in un ambiente trasparente, inclusivo e privo di discriminazioni.

In chiusura il presidente Malagò ha rimarcato l’importanza della collaborazione tra il mondo sportivo e le forze di polizia, soprattutto rispetto ai valori da trasmettere alle giovani generazioni.

Con la firma del protocollo si realizza un ulteriore passo in avanti rispetto alla tutela dei minori, alla prevenzione delle molestie e della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione, tra cui quelle legate all’etnia, alla religione, alle convinzioni personali, alla disabilità all’età e all’orientamento sessuale.

 

Alessio Evangelista

28/11/2024