Duro colpo alla ‘Ndrangheta nel bresciano
Avevano riprodotto sul territorio bresciano un’organizzazione criminale di matrice ‘ndranghetista attiva in estorsioni, traffico di armi e stupefacenti, ricettazione, usura e scambio elettorale politico-mafioso, le 32 persone colpite oggi da misure cautelari.
In particolare ad eseguire i provvedimenti del Tribunale di Brescia sono stati i poliziotti del Servizio centrale operativo, della Squadra mobile e della Sisco di Brescia, in collaborazione con gli uomini della Guardia di finanza, nei confronti di 24 persone, tutte residenti tra la Lombardia, il Lazio, la Calabria e la Spagna. È stato disposto anche il sequestro di beni per oltre 1.800.000 di euro.
Nelle stesse ore anche i militari dell’Arma dei carabinieri di Brescia con quelli dei reparti competenti per territorio hanno eseguito altre misure cautelari nei confronti di 8 indagati sempre per lo stesso procedimento penale.
L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e iniziata nel settembre del 2020, ha permesso agli inquirenti di ricostruire i legami di reciproco sostegno tra gli indagati e altri gruppi criminali, sempre di matrice ‘ndranghetista, operanti nel territorio bresciano.
Le indagini, oltre a documentare il legame tra il gruppo e un esponente politico locale, hanno evidenziato come il clan fosse in grado di far penetrare all’interno delle strutture carcerarie messaggi ai detenuti con la complicità di una insospettabile religiosa, approfittando del suo incarico spirituale.
Gli investigatori hanno dimostrato come nel corso degli anni l’organizzazione abbia modernizzato le proprie capacità criminali, affiancando ai tradizionali reati quelli di natura economica-finanziaria. Gli indagati, infatti, avevano costituito una serie di imprese di facciata, operanti principalmente nel settore del commercio dei rottami, che, nel solo periodo delle indagini, avrebbero eseguito operazioni per un valore di circa 12 milioni di euro, con lo scopo, tra l'altro, di riciclare il denaro frutto dell'attività illecità.
Nel corso dell’operazione odierna oltre 300 appartenenti alle tre Forze di polizia hanno eseguito numerose perquisizioni estese anche nelle province di Bergamo, Treviso e Verona, utilizzando unità cinofile per la ricerca di armi e droga e contanti avvalendosi dei “cash-dog”.
Alessio Evangelista