Brindisi: maltrattamenti in famiglia, arrestato
Si comunica che nella serata di ieri 15 maggio 2014, al termine di articolate indagini protrattesi per circa due mesi, personale del Commissariato di P.S. di Ostuni ha tratto in arresto un 57enne, con qualche predente di polizia, intonacista, disoccupato, ritenuto responsabile di MALTRATAMENTI IN FAMIGLIA, CONTINUATI.
Le indagini erano scattate all'esito di un primo intervento di operatori di una pattuglia del Commissariato che, ai primi di aprile u.s., erano intervenuti presso l'abitazione del predetto, per segnalata lite in famiglia. Immediatamente, i poliziotti si erano resi conto di un latente disagio intrafamiliare, determinato da atteggiamenti minacciosi assunti dal predetto nei confronti di moglie e figlio che, tuttavia, non avevano inteso né denunciare il congiunto, né rendere noti maggiori elementi.
Era stato in occasione di un successivo intervento della Volante, per la stessa ragione, che la moglie terrorizzata, condotta in Commissariato, aveva cominciato a fornire indicazioni utili alle indagini; era emerso che in occasione del primo intervento dei poliziotti (primi di aprile), il marito l'aveva violentemente colpita al labbro scagliandole il suo stesso telefonino, tanto da averla poi indotta a ricorrere ai sanitari del pronto soccorso di Ostuni.
In sintesi, le indagini avevano consentito di acclarare, con sempre maggiore chiarezza, che in quella casa, in costante progressione, era in atto una gravissimo clima di violenza morale (in tutte le sue accezioni) e materiale, esercitato dall'arrestato sia sulla moglie (accusata di essere superficiale), sia sul figlio (considerato sostenitore delle tesi difensive della mamma). In realtà, il giovane tendeva a proteggere la mamma dai violenti attacchi verbali e materiali del padre, poiché la genitrice, tra l'altro, è tuttora sottoposta a terapie.
L'uomo stando a quanto emerso, sarebbe affetto da ludopatia; avrebbe quindi dilapidato una consistente somma (circa 10.000,00 euro) al gioco del "lotto" ed alle c.d. "macchinette", sottraendola alla moglie, che l'avrebbe avuta in donazione. Subito dopo che la moglie s'era accorta di tale ammanco (in banca), erano iniziati i contrasti, tanto che l'uomo, a fronte della manifestata intenzione manifestata dalla donna di separarsi, aveva iniziato a maltrattarla, in ogni modo (anche accusandola ingiustamente), ritenendo di riuscire ad indurla a recedere dall'intendimento di separarsi.
In tale scenario, ossia in occasione delle innumerevoli aggressioni, l'uomo sarebbe giunto a sferrare violenti pugni nello stomaco della congiunta, malgrado le problematiche di salute della stessa; l'avrebbe offesa con i peggiori epiteti e minacciata di morte, apertamente e ripetutamente, con una patologica regolarità, sia dinanzi al figlio (parimenti offeso e minacciato, immeritatamente), sia in presenza di assistenti sociali e psicologi del consultorio familiare di Ostuni, ove la donna era riuscito a farlo presentare ritenendo di farlo curare per la ludopatia. Nei momenti di maggiore pericolo, per sfuggire alle violente percosse, la donna è stata costretta persino a chiudersi a chiave in vani della stessa casa oppure a scappare e nascondersi in ambienti condominiali.
L'ultimo "episodio", quello che ha fatto scattare l'arresto, è avvenuto proprio nel Commissariato di P.S. di Ostuni. L'arrestato si era lì presentato manifestando la volontà di denunciare la moglie in merito ad un episodio di un lancio di chiavi, accaduto poco prima, ovviamente in chiave riveduta e corretta. Nello stesso Ufficio, poco dopo, è giunta anche la moglie, piangente, unitamente ai poliziotti che la stessa aveva chiamato. Appena ha notato la presenza della congiunta, del tutto incurante della presenza dei poliziotti, l'uomo non ha esitato a cercare di raggiungere la stessa (trattenuto), insultandola con parolacce e minacciandola di morte qualora l'avesse denunciato. Anche nei confronti del figlio, che nel frattempo cercava di proteggere la mamma, l'uomo ha rivolto minacce e ingiurie ("… VI FARO' PIANGERE…/… "), lasciando presagire violentissime rappresaglie.
Preso atto di tali determinanti e decisive risultanze investigative, l'uomo è stato dichiarato in arresto (malgrado avesse tentato di allontanarsi dal Commissariato). Ad ogni buon conto, le indagini si sono protratte per tuta la notte, sino all'acquisizione di ulteriori elementi di prova a carico dello stesso per effetto di numerose testimonianze assunte.
La donna, orma rassicurata, ha affettuosamente ringraziato poliziotti che, all'esito, ossia a notte fonda,l'avevano accompagnata in quella stessa casa in cui ella - ha confessato - riteneva di non poter più tornare.