Gorizia: chiusa casa di tolleranza
Si è conclusa con l'arresto del venezuelano Vasquez Affigne Oscar Alberto di trentacinque anni e la denuncia a piede libero della moglie trentenne, che ha evitato il carcere perché madre di una minore di appena due anni, l'indagine della Squadra Mobile della Questura di Gorizia su un giro di prostituzione gravitante in un appartamento cittadino.
Il tutto è iniziato con l'arrivo a Gorizia di un'avvenente signora, che si esprimeva in lingua spagnola, controllata quasi per caso nei pressi della stazione ferroviaria da una pattuglia della "Squadra volante". Di lì sono partiti i primi accertamenti sul perché la bella quarantenne, colombiana di nascita, avesse interesse per questa città. Dopo una breve ricerca si è trovata l'immagine di lei, ritratta con indosso solo un indumento intimo, pubblicata on-line sui siti di riferimento per prestazioni sessuali a pagamento.
Si è scoperto così che in un piccolo appartamento della zona nord di Gorizia la predetta, inserita in un gruppo di "colleghe" che si alternavano dopo un periodo variabile di presenza in città, dilettava i numerosi clienti secondo un tariffario ben stabilito.
Che non vi fossero persone in attesa in strada o altri elementi tali da suscitare la curiosità delle persone abitanti lì vicino era spiegato dal fatto che una regia ben architettata dall'insospettabile coppia, peraltro abitante nella vicina Nova Gorica (SLO), provvedeva a tutto con discrezione. La moglie dell'arrestato organizzava l'incontro con i clienti usando telefoni cellulari, una chiamata del cliente, una conferma con sms e un altro sms diretto alla ragazza per darle indicazioni sulla prestazione da effettuare.
L'uomo invece curava la pubblicità scattando le fotografie da diffondere sui siti, ritirava regolarmente la metà degli incassi giornalieri, forniva alle ragazze che praticamente non uscivano di casa tutto il necessario all'esercizio della "professione" e per il loro sostentamento. Accompagnava all'aeroporto di Venezia la ragazza in partenza dall'Italia e prelevava la nuova in arrivo.
Da quando la seconda sezione della Squadra Mobile ha cominciato a dedicarsi al caso, cioè dalla fine di marzo, si sono succedute nell'appartamento affittato alla coppia "Estefania", "Carla", "Sonia" e "Lorena". Quasi duecento i clienti che hanno frequentato l' "alcova", tariffe da 60 euro per venti minuti, 80 per trenta minuti, 100 per quarantacinque e 130 per un'ora. Prestazioni particolari o in luoghi diversi, con importi da concordare.
Gli elementi raccolti nell'indagine hanno consentito al Sostituto Procuratore dott. Michele Martorelli di avanzare la richiesta per la misura restrittiva in carcere, accolta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gorizia ed eseguita nei giorni scorsi.