Terremoto de L'Aquila: 5 arresti per finti appalti

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Poliziotti a L'Aquila dopo il terremotoMazzette nell'ambito della ricostruzione post-terremoto per accaparrarsi appalti per il recupero di beni culturali ed ecclesiastici nel centro storico dell'Aquila.

La Polizia di Stato e la Guardia di finanza hanno arrestato cinque persone, due in carcere e tre ai domiciliari, un funzionario del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, un professionista e tre imprenditori per i reati di corruzione, falso, turbativa d'asta, millantato credito ed emissione e utilizzo di fatture inesistenti.

I provvedimenti dell'operazione di oggi, denominata "Betrayal" , sono il risultato di una indagine iniziata nel 2012 sulle procedure che riguardano la ricostruzione e il consolidamento di alcuni beni ecclesiastici e di altri beni culturali di particolare rilievo storico-artistico nel centro storico del capoluogo abruzzese, gravemente danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009.

Gli agenti hanno acquisito gravi elementi indiziari a carico dei componenti di un "comitato d'affari", costituito da funzionari regionali, imprenditori e professionisti. Tra i destinatari del provvedimento degli arresti domiciliari figura l'ex vice commissario per la ricostruzione del L'Aquila.

Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche 14 perquisizioni personali e locali, a carico di altre persone, indagate, in stato di libertà, per gli stessi reati.

17/06/2014
(modificato il 18/06/2014)