Polizia Postale denuncia tre giovani haker per aver forzato sito invalsi.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha identificato tre giovani hacker denunciandoli all'Autorità Giudiziaria per accesso abusivo a
sistema informatico e danneggiamento di informazioni dati e programmi informatici. L'operazione, condotta da personale del Centro Nazionale
Anticrimine Informatico per la protezione delle Infrastrutture Critiche - C.N.A.I.P.I.C., ha permesso di individuare i tre soggetti che si sono
introdotti abusivamente nel sito web www.invalsi.it e che, con un gesto dimostrativo, hanno in un primo momento sostituito la pagina iniziale del
sito con un'immagine pornografica e poi hanno tentato di acquisire i test relativi alla prova di esame per le classi di terza media. L'intensa
attività ha avuto inizio in seguito alla notizia di un attacco informatico al sito degli invalsi che rendeva lo stesso non consultabile a
pochi giorni dagli esami di licenza media. I primi accertamenti hanno permesso di isolare gli indirizzi IP utilizzati per portare a termine
l'evento criminoso e, grazie all'esecuzione delle perquisizioni eseguite, di individuare i responsabili e assicurare così il regolare
svolgimento delle prove d'esame. I perquisiti, di cui due minorenni, residenti nelle provincie di Udine, Genova e Treviso risultavano essere
esperti e abili hacker. Uno in particolare, "ULIXES", rivendicava fin da subito la paternità dell'attacco apponendo la sua particolare
firma sull'immagine sostituita. Gli investigatori, già sulle tracce del "condottiero", hanno circoscritto le indagini attraverso accurate
analisi tecniche che, confortate da metodologie investigative di tipo classico, hanno consentito di individuare non solo "ULIXES" ma anche gli
altri soggetti. Nel corso delle attività di polizia sono stati sequestrati numerosi computer e altri dispositivi utilizzati per portare a
compimento gli illeciti sopra elencati. Alle attività hanno preso parte anche i Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di
Genova e Trieste con il coinvolgimento delle Sezioni di Treviso e Udine.Le attività sono state coordinate dal Sostituto Procuratore dr.
Eugenio Albamonte della Procura della Repubblica di Roma che ha incaricato il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle
Infrastrutture Critiche - CNAIPIC. Lo stesso si propone come modello operativo di assoluto carattere innovativo, anche in relazione al contesto
internazionale ed è incaricato, in via esclusiva, allo svolgimento di attività di prevenzione e contrasto dei crimini informatici, di
matrice criminale comune, organizzata o terroristica, che hanno per obiettivo i sistemi informatici o le reti telematiche a supporto delle funzioni
delle istituzioni e delle aziende che erogano o gestiscono servizi o processi vitali per il Sistema Paese, convenzionalmente definite
infrastrutture critiche informatizzate.Il CNAIPIC interviene in favore della sicurezza di una gamma di infrastrutture connotate da una
criticità intersettoriale su una tipologia di minaccia che può avere tanto un'origine extraterritoriale quanto una proiezione ad
"effetto domino" e transnazionale delle sue conseguenze.
Il modello operativo si fonda, inoltre, sul principio delle partnership "pubblico-privato": il CNAIPIC, infatti, assume, mediante un Sala operativa
disponibile h 24 e 7 giorni su 7, una collocazione centrale all'interno di un network di realtà infrastrutturali critiche ed opera in
stretto collegamento con organismi di varia natura, impegnati tanto nello specifico settore quanto sul tema della sicurezza informatica, con i
quali intrattiene costanti rapporti di interscambio informativo e provvede alla raccolta ed all'elaborazione dei dati utili ai fini di prevenzione
e contrasto della minaccia.