"Sex in house": chiusa la riviera del sesso
La Squadra mobile di Teramo ha concluso l'operazione "Sex in house", con la quale ha fatto luce sul mercato del sesso a pagamento, in crescente sviluppo nella provincia abruzzese.
Bilancio dell'indagine: 29 appartamenti sequestrati sulla costa teramana, in particolare a Martinsicuro, Villa Rosa e Alba Adriatica; 23 persone denunciate, accusate di aver affittato appartamenti per l'esercizio di casa di prostituzione e di favoreggiamento della stessa; 131 prostitute identificate (dominicane, ucraine, cinesi, brasiliane, spagnole e italiane), dieci delle quali sottoposte a espulsione.
L'attività investigativa è iniziata a gennaio scorso, dopo che molti cittadini, residenti negli stessi condomìni dov'erano gli appartamenti, hanno presentato numerosi esposti.
Le segnalazioni erano dovute al fastidio e al disagio provocato dalla continua presenza dei clienti delle prostitute.
Gli agenti della Mobile hanno così avviato l'attività investigativa, fatta di pedinamenti, riprese filmate (video), intercettazioni telefoniche e ambientali, che hanno fatto emergere un sistema di sfruttamento della prostituzione ben organizzato.
C'erano coloro che facevano da intermediari tra le prostitute appena arrivate nel nostro Paese e i gestori degli appartamenti dove poter svolgere la loro attività.
Poi c'erano quelli che si occupavano del marketing, che raccoglievano gli annunci, fotografavano le ragazze da pubblicizzare su Internet o sui periodici specializzati.
Infine c'erano coloro che si occupavano della distribuzione dei giornali e di rifornire le prostitute del materiale necessario all'esercizio della loro attività.
L'indagine ha anche appurato che i proprietari delle case erano pienamente consapevoli dell'attività che si svolgeva.
Il sistema prevedeva il primo contatto telefonico attraverso i numeri pubblicizzati; spesso venivano anche fornite informazioni sulle prestazioni delle ragazze e su come raggiungere la casa più vicina.