Semestre europeo: riunione a Bruxelles sulla sicurezza interna
Si è conclusa mercoledì 12 novembre un'intensa tre giorni a Bruxelles durante la quale il Vice Capo della Polizia, Prefetto Matteo Piantedosi ha presieduto, su delega del Capo della Polizia-Direttore generale della Pubblica Sicurezza, le riunioni del Comitato operativo per la sicurezza interna, sia nella sua composizione ordinaria e sia in quella estesa alla partecipazione degli ambasciatori del Comitato Politico e di Sicurezza con una ulteriore sessione ad hoc dedicata alle iniziative di cooperazione operativa tra l'Unione europea ed Interpol.
A latere, il Vice Capo ha tenuto un'audizione al Parlamento europeo presso la Commissione LIBE nel corso della quale ha evidenziato le attività svolte dal COSI nel corso della Presidenza italiana.
Gli incontri hanno consentito di raggiungere importanti obiettivi del programma di presidenza. In particolare, al termine di un complesso negoziato, è stata approvata la bozza di Conclusioni sulla rinnovata Strategia della Sicurezza interna che passerà al Consiglio dei Ministri Giustizia Affari Interni del 5 dicembre prossimo. Il documento, snello e diretto, rappresenta l'input politico del Consiglio sulla base del quale la Commissione delineerà, nella primavera del 2015, un'apposita Comunicazione che servirà a porre le basi per una nuova Strategia della Sicurezza interna dopo quella adottata dal Consiglio europeo nel 2010. Nel documento, i 28 Stati membri hanno condiviso obiettivi, priorità e metodologie nella lotta alle gravi minacce criminali che incombono sull'Europa nei prossimi anni.
Alcuni focus sono stati dedicati ad aspetti di carattere operativo. E' stata effettuata una sensibilizzazione verso gli Stati membri, da parte della Direzione centrale per i Servizi Antidroga e del Maoc-N di Lisbona, alla ratifica degli strumenti internazionali di lotta al narcotraffico che consentono l'avvio di procedure "ispettive" e "coercitive" nei riguardi di natanti, carico ed equipaggio. Altro focus specifico è stato, poi, dedicato al tema della radicalizzazione del terrorismo nell'ambito di una presentazione congiunta Italia-Austria curata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. L'iniziativa ha riscosso generale apprezzamento per l'analisi effettuata ma anche e soprattutto per gli aspetti operativi adottati dai due Paesi nel contrasto alla minaccia jihadista proveniente dai Balcani occidentali ed, in particolare, al fenomeno dei foreign fighters.
Attesi, poi, gli stretti legami tra "sicurezza interna" e dimensione esterna della sicurezza, la co-presidenza italiana del Prefetto Piantedosi e dell'Ambasciatore Stevens del Servizio di Azione esterna dell'Unione europea ha proposto di dare mandato ai rispettivi gruppi tecnici di supporto di esplorare possibili, concrete ed operative forme di collaborazione.
L'obiettivo da raggiungere è una più incisiva partecipazione della componente Giustizia Affari Interni nelle fasi decisionali di pianificazione e di individuazione delle risorse delle missioni civili che rappresentano espressioni operative della politica estera dell'Unione e che possono costituire espressione di una "difesa avanzata" insistendo prevalentemente su aree dove originano le principali minacce alla sicurezza europea.
(modificato il 19/11/2014)