Semestre europeo: conferenza per la sicurezza dei minori
La "Strategia europea per la sicurezza dei minori online" è il titolo della conferenza che si è tenuta questa mattina a Roma, all'interno della Scuola superiore di polizia. Con questo evento la Polizia di Stato ha voluto proporre un confronto internazionale sui temi della protezione e della tutela dei minori su Internet.
Durante l'incontro, organizzato dalla Polizia postale nell'ambito del Semestre di Presidenza italiana dell'Unione Europea, gli specialisti della Rete hanno presentato i dati relativi al fenomeno.
Nel 2014 sono stati segnalati 300 casi di cyberbullismo, il doppio dello scorso anno; i minorenni denunciati all'Autorità giudiziaria per aver diffuso immagini pedopornografiche sul Web sono stati 30, mentre 37 persone sono state arrestate e 419 denunciate per aver cercato, detenuto, scambiato in rete immagini di abusi sessuali su minori. Importante anche l'attività di controllo svolta su Internet, con 18.450 siti monitorati, mentre quelli pedopornografici oscurati e inseriti nella black list sono stati 1.745.
Oggi la socializzazione giovanile passa in buona parte per il web; è quindi necessario coordinare le risorse in campo: Forze di polizia, istituzioni, organizzazioni non governative e organismi internazionali di cooperazione, ognuno nelle proprie competenze, sono chiamati a reprimere i reati ai danni dei minorenni, senza tralasciare la loro tutela psicologica.
Al convegno hanno partecipato il vice capo vicario della Polizia Alessandro Marangoni, il direttore delle Specialità della Polizia di Stato Roberto Sgalla, il direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni Antonio Apruzzese.
Presenti anche le senatrici Elena Ferrara e Rosetta Enza Blundo, Maria Rita Parsi in rappresentanza del Comitato Onu sui diritti del fanciullo, l'Autorità nazionale garante per l'infanzia e l'adolescenza, l'European network of ombudspersons for children (Enoc), rappresentanti del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Miur).
Contributi importanti sono stati dati dai network europei Inhope (International association of internet hotlines) e Insafe (Safer internet), dai rappresentanti di Interpol, Europol, Save children Italia, S.o.s. il Telefono azzurro, I.C.T. Coalition, Facebook, Google e altre Ong e network internazionali di tutela dei minori.
(modificato il 25/11/2014)