Sci di fondo: Pellegrino ancora in Coppa del mondo

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Federico Pellegrino delle Fiamme oroFederico Pellegrino vince anche in Val Mustair (Svizzera) e vola al terzo posto in classifica nella specialità sprint a tecnica libera della Coppa del mondo di sci di fondo.

Dopo la prima vittoria di Davos, sempre in terra elvetica, il 5 gennaio il portacolori delle Fiamme oro ha nuovamente lasciato alle sue spalle i mostri sacri di questo sport, precedendo sul traguardo i norvegesi Petter Northug e Martin Johnsrud Sundby, rispettivamente secondo e terzo.

Per l'Italia si tratta del 28esimo successo in Coppa del mondo, ma nessun azzurro prima di lui era stato capace di vincere due volte di seguito nella stessa gara.

Federico Pellegrino sul podio di Coppa del mondoL'atleta cremisi, che ormai non è più solo una bella promessa bensì il miglior fondista italiano del momento, ha dato ancora una volta dimostrazione delle sue doti eccezionali.

Il capolavoro Federico lo ha compiuto nel rettilineo finale, dove ha recuperato uno svantaggio che sembrava incolmabile.

Dopo essere stato incollato per diversi giri ai due norvegesi, proprio sull'ultima curva Federico ha innescato l'attacco decisivo. Con uno scatto bruciante ha recuperato il distacco dai due battistrada e poi ha dato tutto se stesso in uno sprint memorabile che gli ha permesso di superare gli avversari proprio sul filo di lana e vincere la gara.

Federico Pellegrino delle Fiamme oroÈ proprio Federico a raccontare la sua volata: "Avevo messo nel mirino Petter Northug, credevo fosse lui l'uomo da tenere d'occhio per la vittoria. Poi, sul salitone, è arrivato Sundby e mi si è gelato il sangue. Così nell'ultima discesa ho pensato: la gara è finita. Ma Northug ha fatto delle pattinate da paura e siamo rientrati. Sapevo che in uscita di curva potevo essere veloce. Così mi sono portato all'esterno, sono uscito largo e con velocità. E ho pensato solo a spingere".

"Oggi mi è piaciuto il mio atteggiamento tattico: ho saputo aspettare - ha detto il fondista delle Fiamme oro commentando la sua gara - All'inizio del secondo giro ho pensato di provare a partire ma poi mi sono dato una regolata. Ho rischiato lo sprint finale. E ho avuto ragione. È stata una gara particolare, iniziata con le occhiate di Peter Northug. All'inizio era più uno sguardo di sfida il suo ma poi, con il passare delle fasi finali, è diventato di complicità quasi a dirmi: bravo ragazzo, ci sai fare".

Pellegrino ha dimostrato così di aver compiuto il salto di qualità, aggiungendo alle sue notevoli qualità, quella convinzione che gli consente di confrontarsi con i big della disciplina, guardandoli a testa alta per puntare direttamente al gradino più alto del podio.

E anche lui ne è consapevole: "Se a Davos la mia era stata la vittoria della sorpresa, questa è la vittoria della certezza. L'altra volta mi sono trovato davanti ad un bivio, stavolta avevo il peso della responsabilità perché se avessi fallito sarei stato timbrato come quello che non sa vincere. Però mi sono presentato in gara con la tranquillità di chi conosce le proprie possibilità e il tipo di tracciato mi consentiva di attuare una tattica diversa rispetto a Davos".

07/01/2015
(modificato il 08/01/2015)