Lanciano: fabbrica lager con immigrati sequestrata in Abruzzo

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La Polizia di Stato ha eseguito 2 ordinanze di misura cautelare in carcere nei confronti di un italiano di Montesilvano (PE) e di un cittadino rumeno dimorante a Pineto (TE) responsabili del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603 bis c.p.). Gli uomini del Commissariato di P.S. di Lanciano a seguito della segnalazione del Presidente di una associazione di rumeni a Roma hanno iniziato una complessa e lunga attività di indagine coordinata dalla Procura di Lanciano che ha permesso di far emergere una vera e propria attività di sfruttamento di cittadini stranieri in condizioni di bisogno per le disagiate condizioni economiche. Oltre allo sfruttamento i cittadini stranieri subivano minacce e maltrattamenti. In particolare uno di loro è stato malmenato per aver richiesto una parte del denaro per il lavoro svolto occorrente per acquistare il cibo e generi di prima necessità. Ci sono testimonianze di pestaggi di operai sul luogo di lavoro. ll loro licenziamento veniva gestito al bisogno. Alcuni operai regolarmente assunti, dopo essere stati verbalmente licenziati mediante intimazione a non presentarsi più sul luogo di lavoro, si accorgevano successivamente che era stata comunicata la loro volontaria dimissione al competente ufficio provinciale del lavoro, mediante l'invio da parte della ditta di una lettera di dimissione, mai firmata dal lavoratore. Durante le intercettazioni sono emerse delle situazioni di grave stato di bisogno e di necessità in cui versavano alcuni operai stranieri che lavoravano senza ricevere denaro e continuamente costretti a richiedere piccole somme di denaro per soddisfare esigenze di prima necessità e per mangiare.

19/03/2015
(modificato il 23/03/2015)
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