Ricordate a Roma le vittime delle Fosse Ardeatine
Questa mattina a Roma si è celebrato il 71° anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Il 23 marzo 1944 la resistenza decise di colpire i tedeschi con un attentato. Fu scelta via Rasella, a Roma, dove furono fatte esplodere diverse bombe proprio nel momento in cui passava un reparto di SS; ne morirono 32 e 10 furono feriti (uno dei quali morì più tardi).
La rappresaglia delle truppe di occupazione non si fece attendere: per ogni tedesco morto sarebbero stati uccisi 10 italiani.
Il giorno dopo, all'incrocio tra via Fosse Ardeatine e via delle Sette chiese, un plotone di soldati bloccò l'accesso alla cava dove, poco dopo, vennero spinti i condannati: 335 uomini (5 in più a causa di un "errore") che nulla avevano a che fare con l'attentato, furono trucidati e poi sotterrati facendo esplodere alcune cariche di dinamite.
Oggi sono state ricordate le vittime di quella carneficina. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal capo della Polizia Alessandro Pansa, ha deposto una corona sulla lapide posta all'ingresso delle Cave Ardeatine.
Poi si è svolta la cerimonia commemorativa, al termine della quale il presidente della Repubblica si è recato all'interno del Mausoleo Ardeatino dove ha reso omaggio alle vittime dell'eccidio.
Tra le 335 vittime c'erano anche due poliziotti, il tenente Maurizio Giglio e il vice brigadiere Pietro Lungaro. Sulle loro tombe, la numero 150 del 4° blocco e la 39 del 1° blocco, il prefetto Pansa ha deposto due mazzi di fiori.