Tuoro sul Trasimeno: Medaglia d’oro alla Polizia

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Medaglia d’oro di Benemerenza alla Polizia di Stato. È la cittadina di Tuoro sul Trasimeno (Perugia) che ha conferito l’onorificenza per sottolineare il legame con la Polizia di Stato già consolidato e diventato ancora più profondo quando il 2 marzo 2003, a Castiglion Fiorentino, Emanuele Petri venne ucciso dalle nuove Brigate Rosse. La scelta dell’amministrazione comunale è stata condivisa con l’associazione “Emanuele Petri vittima del terrorismo”, nata a Tuoro sul Trasimeno per ricordare il sacrificio del poliziotto, promuovere la sua memoria e diffondere i suoi valori. (Video)

La cerimonia si è svolta questa mattina nel teatro comunale dell’Accademia: la medaglia d’oro è stata consegnata al capo della Polizia Franco Gabrielli dopo gli interventi della vedova Alma Petri, del Sindaco Patrizia Cerimonia e di Sara Tecchio sindaco dei ragazzi.

Il prefetto Gabrielli, a margine della cerimonia, rispondendo ai giornalisti, ha dichiarato che “Al di là del gesto estremo, Petri ha lasciato anche una famiglia, in particolar modo la signora Alma che ha saputo rendere il vuoto incolmabile uno stimolo per porsi lei stessa al servizio della sua comunità, al servizio della gente. La signora è solita andare nelle scuole con un impegno che va al di là di una donna che è stata così tragicamente ferita da un evento disumano e questo è un ulteriore lascito di Emanuele Petri. Oggi questo riconoscimento alla Polizia di Stato è un riconoscimento principalmente a questi uomini e a queste donne che nel più assoluto anonimato rendono il nostro Paese sempre un po' più sicuro".

Alle domande dei giornalisti sul terrorismo il capo della Polizia ha detto che "Oggi la minaccia terroristica è completamente diversa da quella di tempo fa. È globale, indistinta, indiscriminata, molto spesso disarticolata mentre il brigatismo era essenzialmente organizzazione".

"La stessa possibilità - ha detto Gabrielli - che esistano dei lupi solitari, soggetti la cui radicalizzazione molto spesso è fuori dai circuiti ordinari, rende tutto più complicato. Dobbiamo quindi avere consapevolezza che questa minaccia esiste. Dobbiamo continuare a vivere non nell'angoscia dell'attesa di un evento che può anche accadere, ma assolutamente non deve stravolgere la nostra quotidianità. Se mutassimo il nostro stile di vita questi signori avrebbero già vinto".

Per Gabrielli "In questo tipo di terrorismo c'è un tema di prevenzione ma anche di riduzione del danno. Questa – ha proseguito - passa anche attraverso la capacità degli apparati di essere quanto più tempestivi possibile nel rendere l'evento criminoso più ristretto anche dal punto di vista temporale".

"Sicuramente oggi il terrorismo interno non è tra le principali preoccupazioni. Il sacrificio di Emanuele Petri fu decisivo per le indagini che portarono a smantellare le cosiddette nuove Brigate rosse. Il bandolo che consentì di individuare quegli epigoni del terrorismo nostrano, - ha detto Gabrielli - e l'inizio della loro fine, fu il giorno in cui Petri venne ucciso perché, grazie a quel sacrificio, fu rinvenuto un telefono che poi ci consentì di individuare quella cellula brigatista".

Secondo il capo della Polizia "Anche quell'evento dovrebbe insegnarci che pochissime persone, magari sfuggite alle maglie dei controlli, possono fare danni. Quindi - ha aggiunto – non bisogna mai abbassare la guardia. Ci sono segnali che alcune persone non hanno abbandonato l'idea che nel nostro Paese si possa fare la rivoluzione. Per fortuna non è al vertice delle nostre preoccupazioni ma sarebbe un gravissimo errore se pensassimo che quel capitolo tristissimo della nostra storia è definitivamente terminato. Bastano poche persone per fare tanti danni".

A conclusione dell’evento si sono svolte alcune dimostrazioni operative da parte degli specialisti della Polizia di Stato, terminate con l’esibizione della Fanfara a cavallo della Polizia di Stato, diretta dal maestro Silverio Mariani.

All’evento hanno preso parte le autorità civili, militari e religiose regionali e provinciali, oltre agli studenti dell’istituto comprensivo “D. Birago” di Passignano e Tuoro sul Trasimeno.

22/09/2016