Catanzaro: il furto era il loro mestiere, in sei agli arresti
Arrestati questa mattina, a Catanzaro, sei pregiudicati responsabili di furto aggravato, porto e detenzione di armi, ricettazione, riciclaggio ed estorsione.
Il gruppo criminale rubava ogni tipo di bene che gli consentisse di ricavarne un immediato guadagno, piazzando la merce a compratori poco scrupolosi. Ma erano le autovetture ad essere le più rubate per poi essere restituite ai proprietari dietro il pagamento di un riscatto di circa 500 euro (cosiddetto “cavallo di ritorno”).
Anche il furto di armi era tra le priorità del gruppo, sia per il commercio illegale che per utilizzarle in attività delittuose; gli indagati infatti avevano l’abitudine di girare armati.
Le indagini della Squadra mobile, sono iniziate proprio dopo un furto di armi, avvenuto in una abitazione di Catanzaro nel dicembre del 2014; in quell’occasione furono rubati sei fucili, tre pistole e 10 cartucce; le successive tappe investigative hanno messo in luce i diversi reati commessi dal gruppo ed hanno portato agli arresti di oggi.
I ladri, in quel primo furto, per rubare le armi, avevano prima scassinato l’auto del derubato per appropriarsi di un mazzo di chiavi, mentre l’uomo si trovava dal barbiere; poi con le stesse chiavi, i criminali erano entrati nella casa e avevano aperto l’armadietto blindato dove erano tenute le armi.
Durante le indagini è emerso come gli arrestati avessero impostato il loro vivere quotidiano attraverso la commissione sistematica di reati, avvalendosi in diverse occasioni anche di minorenni, divenuti con il tempo abilissimi e scaltri complici, dietro i consigli dei più anziani.