Taranto: fermato lo spaccio di droga con l’operazione “Gioventù Bruciata”
Con l’operazione “Gioventù Bruciata” la Polizia a Taranto ha fermato due organizzazioni criminali che gestivano lo spaccio di droga nella provincia tarantina. Sei persone sono finite agli arresti, mentre quattro minorenni sono stati sottoposti al fermo.
Il primo gruppo era specializzato nello smercio di droghe leggere destinate ai giovanissimi, il secondo invece nello spaccio di cocaina.
Le indagini sono partite a settembre 2016, quando, i genitori di alcuni ragazzi in età adolescenziale residenti a Martina Franca, si sono rivolti al Commissariato per il sospetto che i loro figli facessero uso di sostanze stupefacenti: i ragazzi al rientro a casa emanavano un forte odore di fumo, avevano gli occhi rossi e avevano notato un’alterazione caratteriale seguito da un atteggiamento arrogante e da bulli anche nel contesto familiare.
La prima organizzazione criminale era capeggiata da marito e moglie che per lo spaccio di droga impiegava dei minorenni tra cui il proprio figlio. Il gruppo si era specializzato nello spaccio delle cosiddette droghe leggere prevalentemente ai minorenni, i quali acquistavano gli stupefacenti con la paghetta settimanale o barattando degli oggetti in oro sottratti dalle proprie abitazioni.
Il secondo gruppo criminale era capeggiato da un uomo che anche lui, oltre ad altri indagati, utilizzava il proprio figlio per spacciare la cocaina.
Per venire incontro alle diverse richieste dei tossicodipendenti, i due gruppi, seppur distinti e separati, si interfacciavano tra loro riuscendo così ad avere il “monopolio” dello spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio martinese.