Napoli: il Capo della Polizia alla X edizione del premio Ammaturo
Si è svolta questa mattina a Napoli, nel Complesso monumentale dei Santi Marcellino e Festo, la X Edizione del Premio Ammaturo, istituito alla memoria del dirigente della Squadra mobile di Napoli ucciso dalle Brigate Rosse nel 1982 insieme con il suo collaboratore l’agente scelto Pasquale Paola.
La manifestazione è stata animata da un dibattito, moderato dalla giornalista Conchita Sannino, al quale hanno preso parte il Capo della Polizia Franco Gabrielli, il Procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Melillo, il Questore di Napoli Alessandro Giuliano, l’ex Presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi e Maria Cristina Ammaturo, figlia del dirigente assassinato.
Nel suo intervento il Capo della Polizia ha sottolineato l’insegnamento che Antonio Ammaturo ci ha lasciato e cioè quello di “Da che parte stare. Non si può stare di qui e di là, non si può essere in qualche modo amici di tutti. Non c'è una modalità con la quale esiste una esecrazione pubblica e una indulgenza privata. Gli affari si fanno con le persone per bene. Io credo che questa sia l'eredità di Antonio Ammaturo credo che questo sia il lascito che oggi dobbiamo rinnovare, chi ha compiti di responsabilità ha una responsabilità anche di insegnamento civico”.
“Quando noi ricordiamo persone come Antonio Ammaturo o Boris Giuliano – ha continuato il prefetto Gabrielli - che avevano esattamente la consapevolezza di stare su un crinale pericoloso, vivevano la loro vita professionale non in contesti ovattati ma in contesti nei quali stare da una parte implicava un rischio, un rischio personale e di questo ne erano assolutamente consapevoli e allora noi siamo chiamati, visto che viviamo a volte in condizioni migliori, ad avere un atteggiamento anche un po' più deciso".
Durante l’evento l’attore Renato Carpentieri ha introdotto un momento di riflessione con alcune letture tra cui i versi dedicati ai “Giusti” di Borges.
Al termine della cerimonia sono stati premiati i protagonisti di tre operazioni di polizia giudiziaria dove i poliziotti si sono contraddistinti per acume investigativo, tenacia e determinazione operativa.
La cerimonia di commemorazione di Ammaturo, servitore coraggioso dello Stato che non aveva avuto paura di Raffaele Cutolo, boss della Nuova Camorra organizzata, ha avuto inizio in piazza Nicola Amore dove avvenne l’eccidio, con la deposizione di una corona di alloro.
(modificato il 16/07/2019)