Roma: la commemorazione del commissario Palatucci
Domani ricorre la morte del Commissario Giovanni Palatucci, avvenuta nel 1945 nel campo di concentramento di Dachau (Germania) dove era stato deportato.
Tra le tante iniziative per ricordare la figura del poliziotto beato, questa mattina a Roma nel giardino della scuola primaria Giovanni Palatucci, alla presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli, è stato piantato un ulivo donato dalla Fondazione KKL Italia Onlus. Alla cerimonia di commemorazione erano presenti l’ambasciatore di Israele in Italia Dror Eydar, la sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi, il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche Italiane Noemi Di Segni e il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni.
La piantumazione dell’ulivo, monumento vivente proveniente dalle colline di Gerusalemme, e lo scoprimento di una targa hanno rappresentato due dei momenti significativi dell’evento, a memoria dell’opera svolta dall’eroico funzionario di polizia.
Hanno partecipato all’iniziativa, oltre al dirigente scolastico Paolo Lozzi e agli alunni dell’Istituto Comprensivo “Via Belforte del Chienti”, di cui è parte la Scuola “Giovanni Palatucci”, anche una rappresentanza della Scuola Elementare Ebraica “Vittorio Polacco” di Roma.
Dopo i saluti iniziali delle autorità presenti, sono stati i ragazzi a prendere la parola per esprimere le loro riflessioni sul commissario Palatucci e sulla tragedia della Shoah.
L’intervento conclusivo è stato del capo della Polizia Franco Gabrielli che si è soffermato in particolar modo sul significato di una parola, l’indifferenza, sottolineando che “È qualcosa che, a lungo andare, fa molto più male della stessa violenza, della stessa sopraffazione, e allora oggi, con questa bellissima iniziativa, ricordiamo un grande italiano, un grande poliziotto, una persona che ha dato la vita per gli altri, ma è anche un modo per ricordare a noi stessi che i nostri comportamenti non sono mai neutri e indifferenti, ma possono fare la differenza nei confronti delle vite degli altri”.
La cerimonia si è conclusa con la lettura di un salmo da parte del rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, e di monsignor Roberto De Odorico presidente dell’Associazione Giovanni Palatucci.