Progetto I-Can: in Italia il latitante di ‘ndrangheta Romeo
È rientrato ieri dalla Spagna il pericoloso latitante di ‘Ndrangheta Giuseppe Romeo, classe 1986, scortato da personale del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip) della Direzione centrale della polizia criminale.
Il criminale originario di San Luca (Reggio Calabria) era stato arrestato a Barcellona l’11 marzo scorso, a seguito di un mandato di arresto europeo, dall’Equipo operativo della Guardia Civil spagnola, nell’ambito di un’operazione in collaborazione con la Squadra mobile di Reggio Calabria e il Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.
La cattura e il rientro in Italia del latitante rappresentano un importante risultato del progetto I-Can (Interpol Cooperation Against 'Ndrangheta) contro la ‘Ndrangheta, promosso dall’Italia insieme ad Interpol, che coinvolge Polizia di Stato, Arma dei carabinieri, Guardia di finanza e le Forze di polizia di altri 10 Paesi del mondo (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Svizzera, Uruguay, USA).
Romeo, conosciuto con i soprannomi “u pacciu”, “maluferru” o “u nanu”, aveva il ruolo di promotore, organizzatore e finanziatore dei traffici di cocaina in Europa e, stabilita la propria dimora in Germania, faceva spola fra la Calabria, la Lombardia e l’Europa nord-occidentale per stringere accordi con i fornitori e con alcuni intermediari in Belgio, Olanda e Germania.
Colpito da due ordinanze di custodia cautelare in carcere, il criminale il 13 novembre 2020 è stato condannato a 20 anni di reclusione per la partecipazione, con ruolo di rilievo, ad un’associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, detenzione di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori ed auto-riciclaggio.
È stato inoltre condannato in primo grado anche per aver intestato fittiziamente le proprie quote di un bar in Germania e per auto-riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti nel medesimo esercizio commerciale.